Da Cdm via libera al ddl Nordio

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Via libera dal Consiglio dei Ministri alla riforma della Giustizia presentata dal ministro Carlo Nordio che tra l’altro cancella il reato di abuso d’ufficio e pone limiti al potere di appello del pm.

Al termine del Cdm in conferenza stampa il ministro della Giustizia Nordio ha dichiarato:  “Ho sentito inesattezze sul vuoto di tutela che si realizzerebbe con l’abolizione dell’abuso d’ufficio che non c’è affatto, il nostro arsenale è il più agguerrito d’Europa”. Nella riforma approvata dal Cdm non c’è’ “un bavaglio alla stampa”, ha assicurato Nordio. “Spero che l’approvazione della riforma avvenga nel più breve tempo possibile. Mi auguro che l’opposizione sia fatta in termini razionali e non emotivi. Il Parlamento – ha aggiunto – deve essere disposto ad ascoltare. Il mio auspicio è che si argomenti con le ragioni del cervello”.

E in futuro bisognerà intervenire sulle intercettazioni “a partire della necessità di adeguare la disciplina all’evoluzione tecnologica, soprattutto per colpire le grandi organizzazioni criminali. “Cambieremo anche la Costituzione, è un nostro obiettivo”, precisa Nordio.

Il ministro ha poi aggiunto: “E’ patologico che in Italia molto spesso la politica abbia ceduto alle pressioni della magistratura sulla formazione delle leggi. Questo è inammissibile. Il magistrato non può criticare le leggi, come il politico le sentenze. Ascoltiamo tutti, ma il governo propone e il Parlamento dispone. Questa è la democrazia e non sono ammesse interferenze”.

Nordio ha poi espresso il “rammarico” che Silvio Berlusconi non possa “assistere al primo passo verso una riforma radicale in senso garantista “. “Il reato di abuso d’ufficio è stato modificato varie volte per circoscriverne i limiti, ma sono continuate iscrizioni nel registro degli indagati e informazioni di garanzia che costituivano il vero motivo della paura della firma per cui sindaci e amministratori non firmavano nulla e questo è un grande danno economico che si riversa sui cittadini”.

La maggioranza dà prova di compattezza, con la Lega che mette da parte le sue riserve sull’abolizione dell’abuso d’ufficio, in vista di una riforma complessiva dei reati contro la pubblica amministrazione.
Ma il pacchetto – che oltre all’abuso d’ufficio cancella anche l’appello del pm contro le sentenze di assoluzione e impone una stretta alla stampa sulla pubblicazione delle intercettazioni e prevede più garanzie per gli indagati in materia di custodia cautelare – sembra destinato a dividere.

I sindaci, sia pure con sfumature diverse, plaudono all’intervento sull’abuso d’ufficio, Carlo Calenda assicura il sostegno alla riforma, e all’opposto M5s e Pd vanno all’attacco del governo. “La riforma introdurrà nuovi spazi di impunità”, tuona Giuseppe Conte. E’ un errore “cogliere la morte di Berlusconi per portare avanti riforme a spallate”, avverte Elly Schlein, al cui partito si era rivolto poco prima il sindaco di Milano Giuseppe Sala per chiedergli di non scagliarsi contro l’intervento sull’abuso d’ufficio.