La legittima difesa è legge: il Senato approva il testo

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La legittima difesa è legge: con 201 sì, 38 no e 6 astenuti, Palazzo Madama ha approvato il testo in via definitiva. Favorevoli i partiti della maggioranza, M5S e Lega; Forza Italia e Fratelli d’Italia, contrari Pd e Leu.

Nove in tutto gli articoli i quali, oltre ad apportare modifiche in materia di legittima difesa domiciliare e di eccesso colposo, intervengono su alcuni reati contro il patrimonio (furto in abitazione e rapina) e sul delitto di violazione di domicilio. Dopo la votazione, lunghi applausi dai banchi del Carroccio. In aula anche il vicepremier Matteo Salvini che ha commentato a caldo: “Oggi 28 marzo 2019 è una giornata bellissima non per la Lega, non per un partito, non per Salvini, ma per gli italiani – assicura il ministro dell’Interno -. Finalmente dopo anni di chiacchiere è sancito dal parlamento italiano il diritto alla legittima difesa di chi è aggredito in casa propria”.

Soddisfatto anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.  “La legittima difesa è legge – commenta su Facebook –  Non ci sarà alcun far west, evitiamo semplicemente, da ora in poi, che chi si difende legittimamente debba anche attraversare un calvario giudiziario. Era un punto del contratto di governo e l’abbiamo realizzato. Ora avanti tutta con la legge sulla violenza sulle donne”.

Solleva dubbi l’Anm. Per il presidente delll’Associazione nazionale dei magistrati, Francesco Minisci la nuova legge “comporta numerosi dubbi di incostituzionalità”. Dubbi che, ricorda, “abbiamo sempre segnalato, anche in Parlamento quando è stato chiesto il nostro parere”. Per l’Anm, la nuova legittime difesa “non tutelerà i cittadini più di quanto erano già tutelati fino a oggi; al contrario introduce concetti che poco hanno a che fare con il diritto, prevede pericolosi automatismi e restringe gli spazi di valutazione dei magistrati, oltre a portare con sé grandi difficoltà di interpretazione: tutto ciò significa che tutti saranno meno garantiti”.

Critici anche i penalisti. Per Giandomenico Caiazza, presidente delle Camere penali, si tratta di “una legge inutile e pericolosa. “Da un lato – rileva all’Adnkronos – è inutile perché la valutazione di un giudice non sarà mai eliminabile, e ci sarà sempre una interpretazione dei fatti che il giudice verrà chiamato a fare. Dall’altro è pericolosa per la convinzione che si possa reagire sempre e comunque, una sorta di garanzia di impunità, cosa che certamente non è”.