“La propaganda fascista è un reato”. La Camera approva la legge Fiano

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La Camera ha detto sì al reato di propaganda fascista: un solo articolo che si applica con l’introduzione dell’articolo 293-bis del Codice penale. I voti a favore sono stati 261, 122 quelli contrari, 15 deputati si sono astenuti. Ora il testo, passa all’esame del Senato. A Palazzo Madama potrebbe non passare visti i numeri della maggioranza di governo e della sinistra.

Esulta Fiano. L’ok di Montecitorio al reato di propaganda fascista è soprattutto una vittoria del deputato pd Emanuele Fiano, primo firmatario. Fiano infatti ha sempre detto: “Non è una legge liberticida, ma serve a mettere un freno ai rigurgiti neo fascisti e al ritorno dell’ideologia di estrema destra”. Si tratta di una sconfitta invece per il capogruppo di Fratelli d’Italia-AN, Fabio Rampelli, che attacca il provvedimento passato alla Camera dicendo: “Vuole mandare in galera chi produce il vino ‘bevo nero e me ne frego’, introduce la persecuzione della libertà di opinione”.

Cosa prevede la legge approvata a Montecitorio. Nello specifico è previsto il reato che punisce “chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco”. Una norma che di fatto estende la legge Scelba del 1952 e poi la legge Mancino del 1993, estendendo la legislazione a contemplare anche gesti individuali da punire come il saluto romano e la diffusione di gadget. La nuova norma prevede inoltre la reclusione da sei mesi a due anni: la pena è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici.

Il voto alla Camera. Come previsto, i rapporti di forza di Montecitorio non hanno riservato sorprese a chi ha proposto la legge visto che è stata approvata con i voti della maggioranza e della sinistra. Contrari: Forza Italia, Fdi, Lega Nord e M5S. I grillini, in particolare, hanno motivato il loro no dicendo: “E’ una legge inutile e sbagliata, solo pura demagogia. Tanto tempo perso che poteva essere dedicato alle vere priorità del paese”.