M5s, Conte confermato presidente con il 94,19% dei voti: “Un’indicazione forte e chiara”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Giuseppe Conte confermato alla Presidenza del M5s. Gli iscritti del Movimento hanno confermato la nomina del leader e hanno così riconvalidato l’elezione con 55.618 “sì”, vale a dire il 94,19% dei voti validi. “Gli iscritti del M5s mi hanno riconfermato con un’indicazione forte e chiara”, ha commentato a caldo il rieletto. In questa nuova votazione dell’assemblea, in totale hanno partecipato al voto 59.047 iscritti su 130.570. Nella precedente votazione dello scorso agosto, le cose non erano poi andate molto diversamente da così: Conte aveva ricevuto il consenso di 67.064 iscritti, pari al 92,8% dei votanti.

Un sostegno così importante è anche una grande responsabilità – sono state le parole del presidente affidate a un tweet dopo il risultato-. Ora testa alta, ancor più coraggio e determinazione nelle nostre battaglie. Abbiamo un Paese da cambiare”. Parole di soddisfazione arrivano anche dal presidente della Camera Roberto Fico: “La grande partecipazione registrata al voto dimostra che la comunità del M5s ha tanta voglia di fare, al fianco di Giuseppe Conte a cui è stata rinnovata la fiducia in modo chiaro e netto. È un segnale politico forte. Adesso avanti nell’impegno che ci aspetta per occuparci dei problemi dei cittadini e delle soluzioni che vanno messe in campo”.

Gli altri nomi scelti sono quelli dei tre probiviri: Danilo Toninelli, Fabiana Dadone e Barbara Floridia. Laura Bottici è invece diventata la nuova componente del comitato di garanzia. All’indomani della conferma alla presidenza, Conte ha introdotto la seconda giornata di lavoro della plenaria dei Comitati M5s: “Obiettivo che guida la nostra azione è quello del bene comune e del perseguimento dell’interesse generale. Proponiamo di ragionare su un modello eco-sociale di mercato: ovvero, non più solo la spasmodica attenzione al modello economicistico, ma maggiore centralità alla persona”, sono state le sue parole.

Intanto si va verso la fiducia sul decreto Ucraina. Nelle ultime ore il Movimento ha ribadito il suo no a qualunque ordine del giorno sulle spese militari, sia di maggioranza sia di opposizione: “Il nostro è un no fermo al riarmo: il M5S si opporrà con tutta la sua forza parlamentare all’aumento sconsiderato delle spese militari”, ha affermato l’ex premier. “Chiedere uno sforzo finanziario di 10/15 miliardi in poco meno di due anni al nostro bilancio significa distrarre risorse dagli obiettivi prioritari della transizione energetica e del welfare sociale”.