M5s, Di Maio contro chi destabilizza Movimento e governo

Nuovo capitolo dello scontro interno al M5S. Il leader pentastellato Luigi Di Maio torna oggi sui recenti attriti con Alessandro Di Battista tramite un lungo post su Facebook: “Non mi interessa se in buona fede o in mala fede”, scrive Di Maio, “ma se qualcuno in questa fase destabilizza il Movimento con dichiarazioni, eventi, libri, destabilizza anche la capacità del Movimento di orientare le scelte di Governo”. Un chiaro riferimento, seppur implicito, all’ex deputato, reo di aver bollato alcuni esponenti M5s come “burocrati chiusi nei ministeri”.

Stiamo governando la Nazione Italia, non stiamo giocando a risiko. Si rimettano i carriarmatini nella scatola e ognuno porti avanti il ruolo che è chiamato ad assolvere nella società: ministro, parlamentare, attivista, cittadino” continua Di Maio nel suo lungo post  rincarando poi la dose: “Destabilizzare il Governo in questo momento in cui il Presidente del Consiglio sta portando avanti una trattativa difficilissima con l’Unione Europea è da incoscienti, e questo lo dico sia al Movimento che alla Lega”.

Non si fa attendere la replica di Alessandro di Battista che, ospite a in “1/2 h in più”, chiarisce: “Solo Salvini destabilizza il governo”. Poi spiega: “Ho visto il ministro dell’Interno annunciare che intende convocare i sindacati, questo è un modo di destabilizzare il governo, un ministro dell’Interno deve fare il ministro dell’Interno” afferma. Sugli attacchi del collega di partito ha assicurato: “Di Maio è un po’ arrabbiato ma quando uno è arrabbiato poi si chiarisce”. E ribadisce che non intende destabilizzare nulla: “Io sono un ex parlamentare che non sta nel governo, che esprime idee su determinati temi, e credo di averne il diritto e il dovere dopo aver contribuito a far crescere il Movimento”.

Nel suo post Di Maio replica anche alla decisione della senatrice Nugnes di lasciare il Movimento: “Leggo che la senatrice Nugnes vuole lasciare il M5s anche perché reputa la legge che taglia 345 parlamentari, una legge anti democratica. Se si vuole tradire una promessa, bisognerebbe dimettersi non passare al misto”.