Malta chiude i porti alla Lifeline, Toninelli: “è lo specchio dell’atteggiamento dell’Europa”

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Il pressing italiano su Malta ad aprire il porto alla nave Lifeline, con 239 migranti a bordo è caduto nel vuoto. “Non siamo competenti, non tocca a noi”, è stata infatti la replica della Valletta.

“La disumanità di Malta è lo specchio dell’atteggiamento dell’Europa”ha ribattuto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. “Per loro – ha sottolineato il ministro, mostrando la nota ufficiale de La Valletta – quello della nave Ong è un caso post-SAR, dunque non di imminente pericolo. Assurdo, dato che stiamo parlando di una nave con un carico circa cinque volte superiore le proprie effettive capacità”.

Sulla vicenda si è anche riaccesa la polemica Italia-Francia sull’emergenza migranti, con Matteo Salvini che ha attaccato il presidente francese Emmanuel Macron. “E’ un signorino educato che eccede in champagne. Lui a Ventimiglia schiera la polizia non rompa le scatole all’Italia. Ci dia il numero di telefono della sua capitaneria di porto e i prossimi 10 barconi vanno a Marsiglia”, ha detto il ministro dell’Interno.

Nel corso di un comizio a Siena, Salvini aveva precedentemente precisato: C’è una nave illegale, con una bandiera illegale, con un equipaggio che mi dà del fascista, con finanziatori che vorremmo conoscere e che ha raccolto esseri umani e che è in acque maltesi. La nave non dovrà più toccare acque nel Mediterraneo”.

L’Ong dal canto sui ha assicurato che “la  nave batte bandiera olandese”
, mostrando un documento con scadenza il 19 settembre 2019 in cui si evince che Amsterdam è il porto “di casa”. Ha poi risposto a Salvini, Axel Steier, che ha replicato alla richiesta d’arresto dei membri dell’equipaggio della nave Lifeline. “In Europa c’è libertà di parola e Salvini ha il diritto di dire cose del genere, ma stiamo lavorando seguendo le leggi internazionali”.

Intanto il premier libico Al Sarraj “ha ricevuto una telefonata” del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per un colloquio che ha riguardato “gli ultimi sviluppi della situazione politica in Libia, le relazioni bilaterali e i mezzi per sviluppare la cooperazione fra i due Paesi amici”, tra l’altro nella lotta all’emigrazione clandestina.