Manovra: via libera alla Camera. Atteso oggi l’ok definitivo

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Passa la fiducia alla Camera sulla Manovra, con 327 voti favorevoli e 228 voti contraria. Oggi atteso con il voto finale, l’ok definitivo.

Dura protesta delle opposizioni: sit-in del Pd ieri in piazza Montecitorio, gilet azzurri con la scritta ‘Basta tasse’ invece per i deputati Fi in aula.

Una giornata decisamente convulsa quella di sabato a Montecitorio con accuse reciproche e insulti tra maggioranza e opposizioni. Il Presidente della Camera Roberto Fico è stato costretto a sospendere la seduta più volte. Il tutto a poco più di 48 ore dalla scadenza per l’approvazione del 31 dicembre, giorno in cui il presidente della Repubblica dovrà apporre la propria firma.

Durante i lavori dell’Aula Pd e Forza Italia si sono alternati con il lancio di accuse contro la maggioranza. Il governo ha incassato l’ultima fiducia del 2018 su una Manovra fatta “sapendo che non ne farete un’altra e che scarica i costi sulle generazioni future”, ha attaccato il capogruppo Dem Graziano Delrio, mentre Forza Italia consuma l’ennesimo strappo dall’ormai ex alleato, accusato Matteo Salvini accusato dal forzista Brunetta di “alto tradimento”. La Manovra dicendo che “ipoteca il futuro dei giovani, ruba la pensioni agli anziani, punisce chi fa del bene”. E annuncia una mobilitazione dei “gilet azzurri” in tutte le piazze. “Nessuno sottovaluti la gravità assoluta di quanto sta succedendo alla Camera nel metodo e nel merito”, ha affermato Silvio Berlusconi.

Alle proteste dell’Aula ha poi replicato il vicepremier Luigi Di Maio via Facebook: “Mi stupisce che molti si scandalizzino per quello che l’opposizione ha fatto in aula in questi giorni. Noi abbiamo fatto lo stesso quando stavamo all’opposizione. Noi quando facevamo opposizione difendevamo i pensionati minimi, le pmi, i disoccupati e quelli che finivano nella morsa dell’azzardopatia e tante altre fasce deboli. Questi qui invece lo fanno per opporsi a un aiuto vero a tutti i disoccupati, a chi vive sotto la soglia di povertà, a chi è stato truffato da quelle banche che loro hanno salvato”. Il governo sta andando incontro ai bisogni di chi “si è sentito abbandonato fino al 4 marzo”, con una manovra, aggiunge il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, “tutta made in Italy” e non certo scritta “sotto dettatura” europea. Ecco spiegato “il ritardo” con cui arriva l’approvazione.

Intanto è lunghissimo l’elenco di misure inserite nella Manovra, dallo stop agli aumenti Iva per il 2019 al taglio delle pensioni più alte, dalla estensione dell’aliquota agevolata per le partite Iva agli sconti per l’acquisto di veicoli a basse emissioni. Un testo molto rimaneggiato rispetto a quello discusso e approvato in prima lettura a Montecitorio lo scorso 8 dicembre. Grandi assenti quota 100 e Reddito di cittadinanza, che dovrebbero arrivare a inizio 2019 con un provvedimento ad hoc, ma per cui la Legge di Bilancio ha già accantonato le risorse necessarie.

Il Governo inoltre è ottimista sulla sterilizzazione degli aumenti alle tariffe autostradali, dove inevitabili, saranno minimi. Inoltre confermato l’impegno di rivedere a gennaio gli aumenti Ires per le no-profit.