Manovra, via libera definitivo alla Camera: novità su pensioni, tasse, bonus casa

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La manovra 2026 è legge. Dopo la fiducia, la Camera ha approvato il testo con 216 sì, 126 no e 3 astenuti. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato: “Una manovra seria e responsabile in un contesto di risorse limitate. Va avanti su riduzione dell’Irpef per il ceto medio, sostegno alla natalità e rafforzamento della sanità”. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha invece evidenziato come l’esecutivo abbia “aumentato i salari”. Quanto allo stop all’aumento automatico dell’età per la pensione di anzianità, il ministro ha indicato il traguardo del 2027: “Nel 2026 lo faremo se i conti continueranno ad andare bene”, aggiunge. Opposizioni all’attacco. In Aula il PD espone cartelli con la scritta a caratteri cubitali: “Disastro Meloni”. Elly Schlein ha etichettato la manovra come una legge “sbagliata e di austerità”, che “aiuta i più ricchi” e “non affronta le prime preoccupazioni degli italiani: tra cui carovita e liste d’attesa per la sanità”. “Il governo sembra un circo, ma non fa ridere”, ha commentato invece il leader del M5s Giuseppe Conte.

Ma quali sono i più importanti contenuti della legge di bilancio 2026? Sconti fiscali al ceto medio, con strascichi automatici anche per i redditi più alti, aiuti ai divorziati, aumento ridotto dell’età pensionabile, spinta alla previdenza complementare. Ma anche rialzo delle tasse sulle sigarette, sul gasolio (compensato dal calo della benzina), sulla rc auto. La manovra, nata da 18 miliardi e lievitata ad oltre 22, porta con sé una lunga serie di novità. Su alcune si è acceso il dibattito politico, soprattutto all’interno della maggioranza. I primi scogli sono stati il contributo delle banche, gli affitti brevi e la tassazione sui dividendi. Si è poi passati all’oro e infine alle pensioni.

Il provvedimento principe è il taglio dell’Irpef per i redditi fino a 50 mila euro, con la seconda aliquota che scende dal 35 al 33%. Scatta la tassazione agevolata al 5% sugli incrementi contrattuali: vale per i redditi fino a 33mila euro e per i contratti rinnovati dal 2024 al 2026. Sui premi di risultato e forme di partecipazione agli utili d’impresa, fino a 5mila euro, l’imposta sostitutiva scende all’1%. Sale da 8 a 10 euro la soglia esentasse dei buoni pasto. Per quanto riguarda invece le pensioni, l’età pensionabile sale ma meno del previsto: un mese anziché tre nel 2027, poi tre nel 2028. Si riducono le risorse per l’anticipo pensionistico di lavoratori precoci e usuranti e viene abolita Opzione Donna, la cui proroga viene bocciata anche come ordine del giorno. Arriva l’adeguamento all’inflazione ma solo per le pensioni più basse. Per i giovani neo assunti arriva da luglio l’adesione automatica alla previdenza complementare: avranno 60 giorni per decidere diversamente.

Sul fronte dei maxi incentivi alle imprese, è stato esteso fino al 30 settembre 2028 l’iperammortamento per gli investimenti in beni strumentali. La misura è maggiorata del 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 100% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro, e nella misura del 50% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro in relazione agli investimenti in beni prodotti nell’Ue. Arrivano poi risorse per il credito d’imposta Transizione 5.0 (1,3 miliardi) e Zes (532,64 milioni). Interessanti inoltre le mosse decise in chiave “anti Shein e Temu”. Come nuova copertura, arriva un contributo, pari a 2 euro, a carico delle spedizioni di valore inferiore a 150 euro in arrivo dai Paesi terzi. L’aumento delle accise porterà un rincaro fino a 15 centesimi a pacchetto per le sigarette, mentre l’aliquota fiscale sulle garanzie accessorie della rc auto, come l’infortunio del conducente e l’assistenza stradale, sale al 12,5%. Raddoppia dallo 0,2% allo 0,4% la Tobin Tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie. I Comuni potranno inoltre aumentare la tassa di soggiorno. Salgono infine le accise sul gasolio, compensate dal calo di quelle sulla benzina.

Confermato nel 2026 il bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa, che resta invece al 36% per le altre. Prorogati anche il sismabonus, l’ecobonus e il bonus mobili, con uno sconto del 50% fino a 5mila euro. Vengono stanziate nuove risorse per il Piano casa e arriva un contributo per il sostegno abitativo ai genitori separati o divorziati. Arriva il bonus libri per le superiori con un contributo comunale per le famiglie con Isee non superiore ai 30mila euro. Per le famiglie che scelgono la scuola paritaria viene invece introdotto un bonus fino a 1.500 euro per studente con Isee fino a 30mila euro. Mentre la nuova carta Valore Cultura per l’acquisto di materiali e prodotti culturali sarà destinata solo ai neo-diplomati. Per quanto riguarda poi i temuti tagli al fondo cinema, la dotazione per il settore passa dai 700 milioni di euro annui a 610 milioni di euro per il 2026 e a 500 milioni dal 2027. Stanziati inoltre 5 milioni annui per sostenere in modo strutturale i musei non statali.