Meeting di Rimini, Mattarella: “Espellere l’odio e rispetto per le diversità”

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Un lunghissimo applauso di migliaia di persone in piedi ha accolto nel grande Auditorium della Fiera di Rimini l’ingresso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, protagonista nella giornata odierna al meeting di Comunione e Liberazione. Nelle prime file, tra le autorità, il commissario per l’alluvione Francesco Figliuolo e il governatore Bonaccini, oltre al viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli ed a alcuni ministri del governo della repubblica di San Marino.

Il capo dello Stato, che è tornato al meeting di Rimini dopo 7 anni, ha ricordato che la Costituzione è nata dall’incontro di opinioni diverse in spirito di condivisione, per affermare i valori della dignità ed eguaglianza delle persone; della pace; della libertà. “La nostra Carta, quindi indica l’amicizia come risorsa a cui attingere per superare insieme le barriere e gli ostacoli; per esprimere la nostra stessa umanità”. Per Mattarella l’aspirazione non può essere quella di immaginare che l’amicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili; serve invece il rispetto delle diversità e delle specificità proprie a ciascuna persona”.

Espellere l’odio. Mattarella spiega che la nostra Costituzione nasce per superare, per espellere, l’odio, come misura dei rapporti umani. “Quell’odio che la civiltà umana ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra le persone, sanzionandone severamente i comportamenti, creando così le basi delle regole della nostra convivenza. È proprio nei momenti di confusione o di transizione indistinta, che le Costituzioni adempiono la più vera loro funzione: cioè, quella di essere, per tutti, punto di riferimento e di chiarimento”, ha evidenziato Mattarella, citando un discorso di Giuseppe Dossetti tenuto alla Università di Parma nel 1995.

Non alimentare contrasti e nazionalismi. “Non mancano, mai i pretesti per alimentare i contrasti – ha continuato Mattarella – Siano la invocazione di contrapposizioni ideologiche, di caratteri etnici, di ingannevoli lotte di classe o la pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi. Quanto avviene ai confini della nostra Europa dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa ne dà drammatica testimonianza”.

 “Le nostre istituzioni sono basate sulla concordia sociale, sul perseguimento attraverso la coesione, dunque la solidarietà, di sentimenti di rispetto e di collaborazione: l’amicizia riempie questi rapporti, rendendoli condizione per la felicità.  Sono i sentimenti e i comportamenti umani che esaltano la vita della comunità”, ha dichiarato.

I migranti: in merito alle politiche migratorie, per il presidente della Repubblica occorre percorrere strade diverse. “Una pace giusta non può dimenticare il dramma dei profughi. I fenomeni migratori vanno affrontati per quel che sono: movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere. Occorre un impegno, finalmente concreto e costante, dell’Unione europea e sostegno ai Paesi di origine dei flussi migratori”, ha sottolineato il capo dello Stato. “È necessario rendersi conto che soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il crudele traffico di esseri umani. La prospettiva e la speranza di venire, senza costi e sofferenze disumane, indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale”.