Mes, via libera della Camera alla riforma. Conte chiede coesione per battersi in Ue

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Il premier Giuseppe Conte,nel corso delle comunicazioni alla Camera dei Deputati, sulla situazione epidemiologica e sulle eventuali ulteriori misure per fronteggiare l'emergenza da Covid-19, Roma, 2 novembre 2020. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Il governo ha ottenuto il primo via libera sulla riforma del Mes: la Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni di Giuseppe Conte in vista del prossimo Consiglio europeo con 314 sì. I contrari sono stati 239 e nove gli astenuti.

A favore si sono espressi anche i deputati del Movimento 5 Stelle, tranne sei pentastellati dissidenti: Pino Cabras, Fabio Berardini, Francesco Forciniti, Andrea Colletti, Alvise Maniero e Maria Lapia. Un sostegno, quello dei 5S alla riforma del Mes, che ha suscitato le proteste dei parlamentari di Fratelli d’Italia che dopo il voto hanno mostrato magliette con la scritta “M5s=Mes”. Poi davanti a Montecitorio hanno organizzato anche un flash mob di protesta.

“Un tradimento indegno per chi aveva fatto promesse rivoluzionarie” ha attaccato la leader di Fdi, Giorgia Meloni, che ha aggiunto: “Dalla sinistra ce lo saremmo aspettato, speravamo che il Movimento 5 stelle facesse un’altra scelta, non l’hanno fatto. Si consegnano anche loro ai nemici dell’Italia, che pur di mantenere la propria poltrona vendono e svendono tutto, dalla dignità ai risparmi degli italiani”.

Montecitorio ha approvato anche la risoluzione di +Europa, riformulata con parere favorevole del governo. Ma in questo caso sono stati 297 i voti a favore, 256 i contrari e sette gli astenuti sul testo che impegna il governo “a finalizzare l’accordo politico raggiunto all’eurogruppo e all’ordine del giorno dell’eurosummit sulla riforma del trattato del Mes”. Bocciata, invece, la risoluzione del centrodestra.

“Devono essere riconsiderate in modo radicale la struttura e la funzione del Mes, affinché sia trasformato in uno strumento completamente diverso“  ha detto questa mattina il premier Conte chiedendo appoggio al Parlamento in vista del Consiglio Ue previsto per il 10 e 11 dicembre. Al centro delle sue comunicazioni la riforma del Meccanismo europeo di stabilità, avviata tre anni fa dagli Stati membri, e non la sua eventuale attivazione. L’Italia “si farà promotrice di una proposta innovatrice per superare la natura del Mes come accordo intergovernativo, per integrarlo nel quadro dell’intera architettura europea“ ha specificato il capo del governo inviando un messaggio chiaro alla maggioranza: “Il governo ha bisogno della massima coesione delle forze di maggioranza per continuare a battersi in Europa e a svolgere il proprio lavoro”. Poi ha ricordato che sulla ratifica finale del trattato “resta la responsabilità delle Camere” che saranno chiamate a esprimersi più avanti. Superato il primo ostacolo, ora Conte è atteso al Senato.