Presidenze Camere: il voto spacca il centrodestra. Spuntano i nomi Casellati – Bongiorno

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Nulla di fatto per l’elezione dei nuovi presidenti di Camera e Senato. Tutto rinviato ad oggi. Ieri tre fumate nere nell’aula di Montecitorio. Nessuno ha raggiunto il quorum dei due terzi dei votanti, richiesto dal regolamento al secondo e al terzo scrutinio. Dalla quarta votazione sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei voti, contando anche le schede bianche. Intanto il voto per lo scranno più alto di Palazzo Madama spacca il centrodestra. La Lega vota Anna Maria Bernini invece di Romani e Berlusconi si infuria e dice: “Atto ostile, rotta la coalizione”. Salvini in pressing replica: “Per uscire dal pantano, da noi scelta di responsabilità”. Il Cavaliere convoca i vertici del partito e riceve Bossi. Dalla Meloni un appello a ricomporre il centrodestra.

Le votazioni. I parlamentari del M5s hanno votato scheda bianca sia alla Camera che al Senato nelle prime due tornate per l’elezione dei presidenti delle Camere. L’indicazione è arrivata dal leader dei grillini, Luigi Di Maio, nel corso dell’assemblea congiunta dei parlamentari pentastellati. Ma a rompere l’equilibrio è arrivato Salvini che al Senato ha deciso di far votare Anna Maria Bernini al posto di Paolo Romani. Immediato il vertice di Forza Italia da Silvio Berlusconi che attacca: “Quello della Lega è un atto di ostilità e smaschera il progetto di governo Lega-M5s”.

Il leader leghista Salvini ha ribadito: “Vista la disponibilità dei 5stelle a sostenere un candidato del centrodestra alla presidenza del Senato, noi ne appoggeremo uno dei 5stelle alla presidenza camera. Aspettiamo di conoscere i nomi”. Silvio Berlusconi invece ha confermato la stima che nutre nei confronti di Anna Maria Bernini ma, nell’incontro con la senatrice a palazzo Grazioli, le avrebbe detto di non poter sostenere la sua corsa perché impossibile accettare diktat da altri. Ed arriva quindi il tweet di Bernini che dice: “È del tutto evidente che sono indisponibile ad essere il candidato di altri senza il sostegno del presidente Berlusconi e del mio partito”.

Di Maio però rilancia: “Per la presidenza del Senato siamo disponibili a sostenere Anna Maria Bernini o un profilo simile”. Se questi partiti non sono nemmeno in grado di eleggere i presidenti dei due rami del Parlamento, come è pensabile che possano riuscire a dar vita a un governo stabile?

Il nome di Maria Elisabetta Alberti Casellati al Senato. Mentre Silvio Berlusconi pare non voler cedere su Paolo Romani al Senato, spunta intanto il nome di Maria Elisabetta Alberti Casellati, già circolato in precedenza e quello di Giulia Bongiorno, che potrebbero essere due valide candidate per Palazzo Madama, dopo il no di Anna Maria Bernini e ricongiungere così la spaccatura nel centrodestra. Alla Camera i giochi sembrano invece fatti per Riccardo Fraccaro del M5s. Entro stasera sarà eletto con certezza, al più tardi al quarto voto nel pomeriggio se non già stamani al terzo in programma alle 10,30, il nuovo presidente del Senato. Nel voto di stamani servono 161 voti.