Primo Maggio, Mattarella: “Ripartire senza dimenticare l’angoscia degli ultimi mesi”

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Il Capo dello Stato Sergio Mattarella scrive un messaggio in occasione del Primo Maggio, festa del lavoro, perchè – si legge – sarebbe imperdonabile dimenticare “la violenta e veloce aggressione del virus o il fatto che abbiamo superato i duecentomila contagi e che ogni giorno dobbiamo piangere alcune centinaia di vittime”. L’uscita dal tunnel è possibile, ma non è certo il momento di “vanificare i sacrifici fatti fin qui”.

“La battuta d’arresto che abbiamo subito – aggiunge il Capo dello Stato – spinge ad accelerare la strada verso un cambiamento che sappia valorizzare e non subire fenomeni come la globalizzazione e la digitalizzazione dell’economia, con scelte lungimiranti, cui possono con efficacia contribuire le importanti decisioni già assunte e in corso di definizione da parte della Unione europea”.

In questa festa del 1 maggio milioni di lavoratori sono in cassintegrazione o rischiano di ritrovarsi senza un impiego a causa del coronavirus. È a loro che si rivolge Mattarella “perché – dice – il lavoro è condizione di libertà, di dignità e di autonomia per le persone, consente a ciascuno di costruire il proprio futuro e rendere l’intera comunità più intensamente unita”.

L’Italia sta attraversando un “passaggio d’epoca pieno di difficoltà”, ripete più volte Mattarella spingendo sul tasto dell’unità nazionale ed esaltando il comportamento “ammirevole” dei cittadini, che non devono mollare proprio adesso. “La ripresa è possibile perché nei quasi due mesi precedenti siamo riusciti ad attenuare molto la pericolosità dell’epidemia. Dobbiamo difendere questo risultato a tutela della nostra salute”, insiste il Presidente, preoccupato da un clima da “liberi tutti” che potrebbe portare alla catastrofe.

Nella giornata in cui si celebra l’importanza del lavoro, Mattarella parla con chiarezza anche alla politica e dalle sue parole si comprende come la tensione che ancora pervade partiti e istituzioni lo preoccupi non poco. Un senso civico che il Capo dello Stato chiede anche agli italiani: “So che possiamo fare affidamento sul senso di responsabilità dei nostri concittadini, perché ci si continui a comportare con la necessaria prudenza”.

Mattarella poi sottolinea l’importanza di tornare tutti al lavoro perché “l’Italia vuole costruire il suo domani” e perché “non ci può essere Repubblica senza lavoro, come afferma solennemente il primo articolo della nostra Costituzione”. Ma – precisa – non bastano gli intenti o gli alti valori sanciti sulla Carta: serve subito “un equo, efficace e tempestivo sostegno alle famiglie e alle attività produttive, a quanti sono rimasti disoccupati e senza reddito, in modo da conservare intatte tutte le risorse del nostro capitale sociale”. “Alla ripresa vanno indirizzati, in modo concorde, gli sforzi di tutti, senza distrazioni o negligenze”.

Ieri sera il presidente della Repubblica ha firmato inoltre il decreto legge sulle “misure urgenti” in tema di intercettazioni, carceri, giustizia e “per l’introduzione del sistema di allerta COVID-19” (la cosiddetta app).