Recovery Plan, 20 miliardi per la salute, 69 per l’ambiente e 32 per la mobilità. Più fondi per istruzione e digitale: la bozza in Cdm

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Sarà discussa questa sera in Consiglio dei ministri la nuova bozza del Recovery Plan che il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha consegnato al premier Giuseppe Conte e poi a tutti i ministri, in gran parte rivista e modificata dopo il serrato confronto con le forze di maggioranza e il pressing di Italia Viva. Il vertice comincerà alle 21.30 e la discussione sarà animata certamente da toni concitati viste le ombre di una crisi di governo che aleggiano su Palazzo Chigi.

“La bozza va valutata bene e lo stiamo facendo” anche perché “è una bozza completamente riscritta rispetto a quella del 21 dicembre, e su alcune cifre anche rispetto a quella del 7 gennaio”. Questa la posizione espressa da fonti di Italia viva. Il fatto che il testo sia stato riscritto “significa che chi evidenziava i problemi di quella prima bozza oggi dovrebbe essere ringraziato, non additato come traditore“.

Ciò che balza subito agli occhi dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, redatto in oltre 170 pagine, è il fatto che siano aumentate le risorse da destinare all’istruzione e alla digitalizzazione, ma anche quelle per l’agricoltura – anche se la ministra titolare, Teresa Bellanova, continua a sostenere che si tratti di un piano inadeguato per il suo settore. Ad ogni modo l’incremento di fondi nella bozza è scritto nero su bianco.

In particolare, quello relativo a istruzione e digitalizzazione fa capo a due dei principali macro capitoli del piano, e tiene conto delle indicazioni che erano state fornite giovedì scorso nel documento di confronto con i partiti. Nel dettaglio, le risorse per il capitolo istruzione e ricerca salgono da 27,91 a 28,49 miliardi e quelle per la digitalizzazione, l’innovazione, la competitività e la cultura aumentano da 45,86 a 46,18 miliardi.

Stando alla bozza del Recovery, al settore sanitario andrebbero quasi 20 miliardi di risorse, ma il primo capitolo resta quello della rivoluzione verde e della transizione ecologica al quale sarebbero destinati 68,9 miliardi. Sono inoltre previsti 31,98 miliardi per le infrastrutture per una mobilità sostenibile e 21,28 miliardi per l’inclusione e la coesione sociale. Per un totale di 222,9 miliardi di euro.

“In oltre 170 pagine sono esposte le strategie, i progetti, le risorse per far ripartire l’Italia”, ha scritto il ministro dell’Economia Gualtieri sui suoi canali social. Quest’anno saranno utilizzate risorse del Next Generation Eu per 24,9 miliardi di euro, stando alle tabelle contenute nella bozza del piano stasera sul tavolo del Consiglio dei ministri.

Next Generation Eu è “la grande occasione per lo sviluppo italiano di questo decennio, che chiama il Paese a uno sforzo collettivo e urgente”, si legge sulla bozza del Recovery inviata ai ministri. “La ripresa italiana non dovrà riportarci al tempo di prima. Dovrà costruire un’Italia nuova, cogliendo le opportunità connesse alla transizione ecologica e digitale – è scritto nel documento -. Dovrà liberare il potenziale di crescita dell’economia, incrementare la produttività, creare nuova occupazione e migliorare la qualità del lavoro e dei servizi di cittadinanza, a partire dalla salute e dall’istruzione”.