Rimini, al Meeting parla la premier Meloni. Pace in Ucraina e Medio Oriente i temi fondamentali


Prima partecipazione di Giorgia Meloni al Meeting di Rimini. Prima da presidente del Consiglio, ma non “prima assoluta”, visto che l’attuale premier c’era già stata nel 2022, prima delle elezioni politiche che l’avrebbero poi portata a Palazzo Chigi. “È un onore essere qui, questo evento è una piazza del dialogo”, ha detto Meloni al rientro dopo lo stacco di agosto tra Grecia e Puglia e la tappa a Washington con i leader europei. Ad accoglierla il presidente della fondazione meeting Scholz, il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, e il prefetto, Giuseppina Cassone. Meloni ha parlato di economia, situazione in Ucraina e guerra in Medioriente.
La premier è arrivata al Meeting intorno alle 12.00. Commossa per le parole del presidente Bernard Scholz, ha ringraziato gli organizzatori dell’evento e tutti i presenti ricordando che il Meeting “da quasi mezzo secolo segna un momento fondamentale” nel dibattito. Quindi i temi fondamentali, a cominciare dalla situazione in Ucraina, con la premier che ha evidenziato come “la proposta italiana” del modello art.5 della Nato per le garanzie di sicurezza di Kiev sia “la principale sul tavolo, un possibile contributo alla pace che la nostra nazione ha fornito penso che dobbiamo esserne fieri”.
Altro tema fondamentale, quello del Medio Oriente, con Meloni che ha condannato “l’ingiustificabile uccisione dei giornalisti, un inaccettabile attacco alla libertà di stampa e a tutti coloro che rischiano la vita per raccontare il dramma della guerra”. “Non abbiamo esitato un solo minuto a sostenere il diritto all’autodifesa di Israele dopo l’orrore del 7 ottobre – ha aggiunto – ma allo stesso tempo non possiamo tacere ora di fronte a una reazione che è andata oltre il principio di proporzionalità mietendo troppe vittime innocenti arrivando a coinvolgere anche le comunità cristiane”. La presidente del Consiglio ha sostenuto che è necessario il “cessate il fuoco” e la “liberazione degli ostaggi” da parte di Hamas.