Roma, De Vito non risponde a gip: chiederà interrogatorio più avanti

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Marcello De Vito si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip. L’ex presidente dell’Assemblea capitolina, sospeso dalla carica dopo l’arresto di ieri per corruzione e traffico di influenze illecite nell’ambito di un filone dell’inchiesta sulla corruzione nei lavori pubblici nella Capitale, chiederà di essere ascoltato più avanti. Presumibilmente De Vito chiarirà nei prossimi giorni la sua posizione. A riferirlo è il suo legale, Angelo Di Lorenzo.

L’avvocato Di Lorenzo ha spiegato che De Vito avrebbe voluto rispondere alle domande e chiarire la sua posizione ma “gli ho chiesto di avvalersi della facoltà di non rispondere per ora per darmi il tempo di organizzare la difesa e chiedere in un secondo momento di essere ascoltato” ha precisato lo stesso legale. “Sono stato nominato due ore fa, dopo la rinuncia di un collega. Ci serve il tempo per organizzare una difesa compiuta. A lui ho detto di riflettere e poi chiedere un nuovo interrogatorio per fare chiarezza” ha poi aggiunto. Di Lorenzo è appena subentrato all’avvocato Franco Merlino che ha rimesso l’incarico.

Ed è in carcere anche Camillo Mezzacapo, con il quale, secondo la gip Maria Paola Tomaselli, De Vito aveva costruito un “sodalizio” teso a ottenere denaro in cambio di aiuti e favori a imprenditori. Nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dalle pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli, sono finiti ai domiciliari Fortunato Pititto, architetto collaboratore del gruppo immobiliare Statuto, e l’imprenditore Gianluca Bardelli, mentre sono indagati Pierluigi e Claudio Toti, responsabili dell’omonima holding, i costruttori Luca Parnasi e Giuseppe Statuto e alcuni prestanome.