Salvini lancia Fontana verso gli Affari Ue, ma è tensione nel governo su fisco e migranti

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Lorenzo Fontana al ministero per gli Affari Ue. E’ questa, secondo quanto trapela dalla maggioranza, la scelta che avrebbe fatto il vicepremier Matteo Salvini come profilo per il post Savona nominato alla guida della Consob. Le quotazioni dell’attuale ministro per le Politiche della famiglia erano già date in salita dopo il tramonto dell’ipotesi Alberto Bagnai, sulla quale peraltro Salvini non si era mai espresso. Su Fontana sembra esserci anche il placet del premier Conte. La nomina dunque, potrebbe essere formalizzata giovedì al Consiglio dei ministri, se tutti saranno d’accordo.

Il condizionale infatti è d’obbligo viste le bufere che scoppiano e si dileguano come temporali estivi nel governo giallo-verde. L’ultima burrasca riguarda il caso Spadafora. Il sottosegretario alle Pari Opportunità, in un’intervista a Repubblica, attacca Salvini per gli ‘insulti sessisti’ alla comandante della Sea Watch3 Carola Rackete, una ‘pericolosa deriva’. “Parole che hanno aperto la scia dell’odio maschilista contro Carola, con insulti dilagati sui social”, dice Spadafora.“Se pensa che sono così brutto e cattivo, fossi in lui mi dimetterei e farei altro, ci sono delle ong che lo aspettano”, replica Salvini. “Niente dimissioni”, lo difendono Fico e Di Maio.Poi il leader della Lega frena: ‘Il governo non rischia”. Quanto all’ipotesi di un rimpasto, Salvini ha risposto: “Chiedete ai 5Stelle, c’è l’urgenza, non come Lega, ma come governo italiano, di avere un ministro a Bruxelles, se questo da parte dei 5stelle comporterà altri movimenti non so, a me basta uno”.Altro pomo della discordia è il fisco, che torna a dividere Lega e M5s.

Il Carroccio insiste per la flat tax, con quoziente familiare, e sulla ‘pace fiscale 2’, che aiuta anche sul fronte delle coperture.Ma i 5 Stelle, che vogliono rivedere gli scaglioni e ridurre il cuneo fiscale, avvertono: “Con noi niente condoni. Piuttosto bisogna intensificare la lotta, fino al carcere, contro i grandi evasori. Non è giusto che a pagare le tasse di chi ha evaso arricchendosi alle spalle del paese siano famiglie e classe media. Bisogna lottare contro i grandi evasori”.Nel pacchetto pensato dalla Lega, potrebbero rientrare oltre al saldo e stralcio per le imprese, anche l’azzeramento dei costi per le piccole transazioni con carte e bancomat, altre misure per la definizione del contenzioso, l’emersione del contante. Tra le ipotesi si starebbe ancora valutando anche una versione ‘light’ della dichiarazione integrativa speciale, senza scudi penali o per i capitali all’estero.