Sfiducia, Conte in aula il 20 agosto: non passa linea Lega. Salvini al M5s: sì al taglio dei parlamentari e poi subito alle urne

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L’aula del Senato ha deciso il calendario della crisi bocciando la proposta della Lega di anticipare ad oggi la sfiducia al presidente Giuseppe Conte. Il premier si presenterà dunque nell’aula di Palazzo Madama martedì 20 agosto alle 15, la data già proposta nella conferenza dei capigruppo da Pd e M5s, per svolgere le sue comunicazioni. Mentre sarà alla Camera il giorno successivo, il 21, alle 11.30.

Per il leader 5 stelle Di Maio: “Decide Mattarella quando si va a votare”, ma prima il taglio dei parlamentari. Proprio su questo punto ieri c’è stata l’apertura del ministro dell’Interno Salvini: “votiamolo la prossima settimana e poi andiamo subito alle urne”. “Quello a cui penso io? È un governo con Giancarlo Giorgetti ministro dell’Economia. Questo è quello che voglio e per cui lavoro”, ha poi aggiunto il leader leghista in un’intervista al “Corriere della Sera”.

Nella giornata di ieri anche Matteo Renzi aveva rilanciato: “ho voluto lanciare un appello alle forze politiche che oggi, ha lo spazio per poter essere accolto. Non darò alibi a nessuno per far saltare l’accordo che il tabellone di Palazzo Madama rende possibile”. E intanto Forza Italia dice no all’ipotesi di un accordo con Salvini che comporti una lista elettorale unica.

Per il capogruppo M5S in Senato Stefano Patuanelli, Salvini “ha tolto qualsiasi valenza politica al dibattito in corso: la proposta di votare immediatamente la prossima settimana la quarta lettura della riforma” per tagliare i parlamentari “è possibile esclusivamente se domani non viene votata la sfiducia al governo, mi aspetto che venga ritirata la proposta Romeo, in alternativa voteremo contro”.

Nel Pd, Nicola Zingaretti prepara il partito allo scenario del voto a ottobre, mobilitando circoli e volontari. La proposta di un governo di “legislatura e politico” avanzata da Goffredo Bettini sarà oggetto della direzione del 21 Agosto dove potrebbe emergere una maggioranza favorevole ad esplorare un tentativo d’intesa con il M5s come aveva proposto lo stesso Renzi.