Smart working nella PA, Brunetta: fattibile solo se migliora l’efficienza del lavoro

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Smart Working nella pubblica amministrazione, questione che va avanti ormai da più di anno. In discussione non solo l’utilità, ma anche la fattibilità del lavoro da casa per il pubblico impiego.

Renato Brunetta, ministro della Pubblica Amministrazione, non chiude le porte: “La Pubblica amministrazione utilizzerà lo smart working solo se migliorerà l’efficienza del lavoro e la soddisfazione del cliente, altrimenti si tornerà sul posto di lavoro”. E poi sottolinea come per ripristinare il turnover nella P.A. servano almeno 150mila nuove assunzioni. Di contro, Brunetta aggiunge: “Non è invece accettabile una situazione come quella accaduta di sportelli al pubblico chiusi con scritto: chiuso per smart working. I clienti finali sono stati silenziati”.

Brunetta ha poi continuato: “Rimettere in moto gli ascensori sociali è la riforma fondamentale. La Pubblica amministrazione non può essere un ammortizzatore sociale, altrimenti facciamo un cattivo servizio per i cittadini”.

Un pensiero sul Recovery Fund e sui soldi da investire nel pubblico impiego: “Voglio fare della Pubblica amministrazione il grande catalizzatore del Recovery, che alleggerisca sul mercato le regole e faccia funzionare meglio l’economica di mercato. Altrimenti non solo è un costo, ma anche un peso”.