Vigilanza Rai: bocciata la doppia presidenza di Foa di Rai e RaiCom

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E’ incompatibile il doppio ruolo di Marcello Foa a presidente Rai e a presidente della controllata RaiCom. Lo ha stabilito la commissione di Vigilanza approvando con un voto a maggioranza – 21 favorevoli e 4 contrari – la risoluzione presentata dal M5s. Con il gruppo pentastellato hanno votato il Pd e il rappresentante di LeU.

“Oggi è ufficialmente nata una nuova maggioranza targata M5s e Pd”, commentano Daniela Santanché e Federico Mollicone di Fratelli d’Italia.

La decisione di oggi della commissione di Vigilanza non è vincolante ai fini del mantenimento dell’incarico di Foa in entrambi i ruoli, ovvero non implica la decadenza, ma di certo costituisce un significativo segnale politico. E nella dichiarazione di voto il Pd, con Davide Faraone, ha chiesto le dimissioni di Foa. Concetto ribadito dal capogruppo dem in commissione anche su Twitter: “Passata risoluzione dimissioni #Foa #Raicom la maggioranza non esiste più. Foa prenda atto del voto e si dimetta, incapace di guidare la Rai”.

Prima della risoluzione proposta dal Movimento 5 Stelle è stato messo ai voti un analogo testo messo a punto dal Pd, che non ha ottenuto la maggioranza necessaria, essendo stato votato solo dai dem.

“Mi auguro che l’Azienda agisca rapidamente adeguandosi all’invito della Commissione di Vigilanza, tributando così al Parlamento il rispetto che gli è dovuto” scrive su Facebook il consigliere d’amministrazione della Rai in quota Pd Rita Borioni.

In merito sono intervenuti anche i due vicepremier con Luigi Di Maio che in una nota dichiara: “Serve subito approvare una legge per spezzare il legame tra la politica e la Rai. Il M5s ne ha una già depositata, che siamo pronti a discutere. La tv pubblica è dei cittadini, che pagano il canone, non dei politici. È ingiusto che paghino per tenerla in piedi così. Quindi approviamo subito la nostra legge, a firma Liuzzi, che punta a spezzare il cortocircuito tra politica e servizio pubblico, premiando il merito e la trasparenza, oppure tagliamo il canone agli italiani. Delle due l’una. La riforma Rai è nel contratto”.

“Sulla Rai si possono e si devono tagliare i megastipendi, si devono ridurre le produzioni esterne e va ridimensionato lo strapotere degli agenti che dettano contratti e palinsesti. È già stata depositata una risoluzione della Lega”, il commento invece di Matteo Salvini.