Alla scoperta dei tesori enogastronomici della Pedemontana Vicentina


Tra colline dolci, borghi secolari e panorami che sanno di casa, la Pedemontana Vicentina si
rivela come uno scrigno di tesori gastronomici ancora troppo poco conosciuti. Un territorio
da esplorare con lentezza, gusto e curiosità, dove ogni prodotto tipico è il frutto di un sapere antico, tramandato con orgoglio e passione. Qui, dove le stagioni scandiscono la tavola e il paesaggio entra nei piatti, l’enogastronomia è molto più di una vocazione: è identità culturale, comunità e futuro.
Breganze e il Torcolato: oro dolce dei colli vicentini
Il viaggio comincia tra i vigneti soleggiati di Breganze, patria del Torcolato Doc, vino passito ottenuto da uve Vespaiola lasciate appassire nei fruttai fino a concentrare ogni goccia di dolcezza. Un nettare che profuma di miele, albicocca e vaniglia, affinato in botti di rovere per 18 mesi e premiato con riconoscimenti prestigiosi come il WineHunter Award 2024 al Torcolato Beato Bartolomeo 2019. Accanto al Torcolato, non mancano vini rossi eleganti come Cabernet Sauvignon e Merlot, e l’aromatico Vespaiolo, che completano l’eccellente offerta enologica della zona.
Sopressa e Bondola: la voce autentica delle valli
Da Posina a Valli del Pasubio, passando per Torrebelvicino, il viaggio prosegue tra i profumi di cantina e le spezie della tradizione con la sopressa Vicentina Dop. Morbida, speziata e generosa, è il salume simbolo della Pedemontana, stagionato naturalmente e celebrato ogni anno con la Sagra della Sopressa e concorsi tra norcini. A darle man forte c’è la bondola col lengual, una variante saporita con lingua suina al centro, protagonista delle tavole contadine durante l’Ascensione e oggi regina delle sagre locali. Un’alleato perfetto? I crauti dello storico marchio Zuccato di Chiuppano, che da oltre 150 anni produce sottoli, giardiniera, sughi e conserve amate in tutta Italia.
Formajo, polenta e farine autoctone
Il formajo nel Pignato di Caltrano rappresenta l’ingegno della cucina contadina: una crema di formaggi fermentati con pepe e vino bianco, racchiusa in un coccio. Da alimento di recupero a protagonista di concorsi gastronomici e tavole rustiche. Sulle nostre tavole non manca mai la farina di Mais Marano, coltivato nella Val Leogra e macinato al Molino Filippi, attivo dal 1780. Dal colore giallo brillante e dal sapore intenso, è l’essenza della polenta veneta più autentica.
I piatti della memoria: quando la cucina diventa racconto
Le tradizioni vivono ancora nei piatti delle nonne, oggi valorizzati dagli agriturismi e dalle
trattorie del territorio. Tra i più amati vi sono i gargati col consiero (pasta rigata fatta a mano con “el ferro”, condita con un sugo di verdure e, a volte, pancetta), il coniglio alla valleogrina (marinato in aceto e aromi, poi cotto lentamente con cipolla e vino bianco), gli gnocchi di Posina e Laghi (soffici e saporiti, realizzati con patate di montagna, spesso serviti con burro fuso, funghi o ricotta affumicata) e le quaglie di Molina di Malo (arrosto o brasate, accompagnate da funghi e polenta, protagoniste della storica sagra locale).
Olio, ciliegie e marroni: tre perle del territorio
A Castelgomberto, oltre 100 olivicoltori portano avanti la tradizione dell’olio extravergine,
celebrato con la Festa dell’Olio e una “Carta d’Identità” che ne certifica qualità e origine.
Colceresa e Fara Vicentino sono la terra della ciliegia di Marostica Igp e della varietà
“Sandra”, coltivata dai primi del ‘900. A primavera, i ciliegi in fiore regalano paesaggi
mozzafiato lungo i quattro sentieri ad anello tra boschi e vigneti. A Mortisa di Lugo di Vicenza, il marrone di Mortisa cresce su terreni vulcanici a 500 metri di quota. Buccia striata, polpa dolce e ottima conservabilità: una vera eccellenza celebrata con la Mostra dei Maroni.
Miele d’altura e fagioli da riscoprire
Il miele alpino di Tonezza del Cimone e di Isola Vicentina è un concentrato di natura e biodiversità. Millefiori, castagno e rododendro regalano aromi intensi e unici, perfetti per
accompagnare formaggi o dolci tradizionali.
Come ha sottolineato il Presidente dell’Ogd Pedemontana Veneta e Colli, Nicolas Cazzola,
“Promuovere l’enogastronomia della Pedemontana Vicentina significa sostenere la nostra
identità. Significa raccontare chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare. È un
patrimonio vivo, fatto di mani, volti e storie vere”.
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