Addio a Roberto Bagattin, anima della Schio-Ossario che fu ideata dal papà nel 1932

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Oggi pomeriggio il saluto nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Schio

L’appassionato mondo vicentino delle due ruote e dei pedali piangono in questa settimana di fine gennaio Roberto Bagattin, anima della mitica corsa ciclistica Schio-Ossario del Pasubio e per decenni valente organizzatore di eventi sportivi. Aveva ricoperto fino alla conclusione del suo cammino, per lungo tempo, la carica di presidente dell’Asd Ciclismo Val Leogra, club dell’Altovicentino che accomuna tanti fedelissimi della bicicletta. In passato era stato dirigente del Veloce Club Schio.

Pensionato, è spirato nei nel tardo pomeriggio di martedì a 75 anni di età, suscitando cordoglio a Schio e negli ambienti dello sport e dell’associazionismo locale. Negli ultimi tempi aveva accusato dei problemi di salute, ma se ne è andato a causa di un malore improvviso. Oggi sarà celebrato il rito di commiato nella sua città di residenza, con anche un’altra disciplina sportiva a piangerlo: il Famila Basket Schio, con cui aveva collaborato in passato.

Solo pochi mesi fa per lui la genuina  soddisfazione provata per aver “rimesso in sella” la corsa che aveva nel cuore, dopo un anno di pausa forzata a casa della pandemia. Sono 82 le edizioni disputate della storica manifestazione – le memorie storiche fissano nel 1932 la primissima gara -, che spesso è stata una brillante rampa di lancio per giovani ciclisti di talento, secondo i diversi format che si sono alternati nel corso degli anni fino all’epoca moderna (Under 23 ed Elite di recente come categorie di gara).

Il compianto dirigente sportivo tuttofare aveva raccolto l’eredità sportiva del padre Eugenio, che fu agli albori l’ideatore e tra i fondatori della corsa Schio-Ossario nel periodo tra le due guerre, nel secolo scorso. Di questa storia di ciclismo dei pionieri e di passione legata al suo sangue e al papà appassionato come lui, l’uomo che sarà salutato oggi a Schio raccontava sempre con immutati orgoglio e commozione. “Roberto si era impegnato in prima persona per riportare in alto i fasti di questa storica gara ciclistica – scrive in suo ricordo l’assessore allo Sport Aldo Munarini, che diventerà poi anche tappa del Giro d’Italia under 23. Con tanta passione per lo sport che tanto amava. Voglio ricordarlo così, come una delle persone che hanno fatto crescere sportivamente la nostra città.”

Bagattin durante le premiazioni di una delle ultime edizioni (terzo adulto da destra nella foto)

Oggi pomeriggio alle 15, nella chiesa del Sacro Cuore di Schio, sarà possibile riservare a Roberto Bagattin l’ultimo saluto terreno, e contribuire a dare consolazione con la presenza comunitaria i parenti affranti per la grave perdita. In particolare alle “sue” donne che gli sono state sempre accanto, la moglie Imelda e le figlie Lisa e Silvia insieme ai nipoti di un nonno laborioso, attivo e sempre sorridente conosciuto praticamente da tutti nel quartiere scledense e tra chi ama saltare in sella e faticare pedalando tra le montagna e le valli dell’Altovicentino.