Arteterapia a Schio: come l’arte si prende cura del corpo e della mente

Maria Letizia Mangano è nata a Vicenza, studia al conservatorio poi prende una piccola deviazione di percorso e s’iscrive al corso di “Teorie e pratiche della Terapeutica Artistica” presso l’Accademia di Brera. Dei suoi studi ne ha fatto un lavoro. Ma dove opera un’artista terapista, e soprattutto cosa si fa con lei?

Si tratta di creare un’opera singola (o condivisa) imparando i propri limiti attraverso quelli dei materiali. Si riconoscono i tempi e gli spazi, ci si educa alla pazienza e alla cura di noi stessi, passando attraverso i colori ( ad esempio). Un modo per uscire dalle certezze culturali, aprire porte invece di alzare muri, magari creando una scultura o dipingendo un acquerello.

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La terapia artistica è un’arte riabilitativa–rigenerativa, e si può svolgere in ogni luogo, nelle scuole come in un atelier.
L’esperienza di esprimersi attraverso modalità e tecniche artistiche può diventare un linguaggio di confronto e integrazione sociale. Favorire la conoscenza e l’accettazione di sé può elevare il livello di comunicazione fra il mondo degli adulti e i giovani. Vale per tutti insomma. Prenderci cura di noi stessi divertendoci: non è forse quello di cui sentiamo più il bisogno?
Alcuni laboratori per ragazzi si sono tenuti a metà marzo presso il Faber Box di Informagiovani di Schio. Ad aprile inizieranno anche i percorsi rivolti ai bimbi più piccoli, a partire dai 4 anni. Il costo varia da 10 a 20 euro ad incontro. Per info si può consultare la pagina Facebook del progetto o scrivere a mlmprogettieducativi@gmail.com.

Paolo Tedeschi