Schianto sul Costo: l’addio ad “Ale”: autista di camion, giramondo e spirito libero

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Una bella immagine di Alessandro a fianco delle moto che più lo appassionavano, le "Harley" (foto da Facebook)

Tra chi lo ha conosciuto, saranno in molti a ricordarlo l’immagine di lui seduto in sella a una Harley Davidson. Sereno, soddisfatto e libero oggi forse come non mai, dopo il terribile attimo in cui tutto si è spento intorno, nella tarda serata di venerdì scorso. Aveva soli 52 anni, e ancora dei sogni da realizzare dal suo ritorno in Italia, senza mai abbandonare quella sua passione viscerale che lo ha accompagnato per il mondo: rappresentava una valvola di sfogo, una sorta di porto quiete quella moto a cui era tanto affezionato.

Gli ultimi istanti di vita li ha trascorsi proprio a bordo di una motocicletta americana l’autista di camion ed operatore di Ava Alessandro Salvatore, quando era di ritorno all’Altopiano verso la sua casa di Schio, nel quartiere di Santissima Trinità. Il mattino dopo, all’alba, era atteso sulla strada, di nuovo, ma stavolta alla guida di un camion rimasto senza pilota.

Un percorso interrotto da un incidente fatale lungo la strada del Costo, dopo lo scontro terribile contro un’auto che stava per impegnare in 5° tornante in salita, mentre “Ale” – questo il suo nomignolo – discendeva verso valle dopo averlo già lasciato alle sue spalle. Dopo lo sbalzo sull’asfalto in seguito allo schianto il centauro vicentino è rimasto inerme, non si è più ripreso. Nonostante i tentativi salva vita prolungati dei soccorritori, mentre il conducente coinvolto nella tragedia sulla strada non si capacitava di quanto accaduto intorno alle 23.30. Un grave malore alla guida o un colpo di sonno, una distrazione, l’alta velocità rappresentano alcune delle ipotesi al vaglio, addebitabili ad oggi ai due conducenti, ma le responsabilità legate all’impatto rimangono riservate, tutt’ora oggetto di indagini della polizia stradale.

Domani pomeriggio, lo “spirito libero” di Alessandro verrà rilasciato definitivamente verso le ampie strade del cielo, dove la sua anima si trova dalla notte tra venerdì e sabato, dove veglia sui suoi cari. A rimanere in vita invece sarà il ricordo nel cuore e nelle memorie di un eterno ragazzo diventato uomo e che si era fermato nell’Altovicentino dopo aver scoperto e vissuto altre realtà nel mondo, gli Stati Uniti in particolare. Al suo ritorno aveva trovato un impiego stabile alle dipendenze della società Alto Vicentino Ambiente e nuovi progetti. Proprio dalla zona industriale di Schio le decine di colleghi che a turno lo affiancavano quotidianamente lo piangono insieme ai familiari.

Il rito funebre si celebrerà giovedì pomeriggio (domani) alle 15 presso la chiesa parrocchiale del quartiere scledense di Santissima Trinità. Al termine della cerimonia, la salma sarà trasportata nel cimitero di Calvene, terra cara alla famiglia d’origine, dove riposerà vicino ai genitori. Ad annunciarne l’improvvisa dipartita sono stati i cinque fratelli Giuseppe, Silvana, Luciano, Lucia ed Emanuela, insieme alla compagna con cui conviveva.