Eccidio, Cioni e Donazzan (FdI): “Commemorazione istituzionale alle ex carceri”

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L’assessore Regionale del Veneto Elena Donazzan (Fratelli d’Italia), in visita ieri a Schio dopo l’eccezionale episodio di maltempo di mrtedì pomeriggio, ha partecipato alla presentazione dell’ordine del giorno predisposto dal consigliere comunale (Schio Città Capoluogo) Alex Cioni all’indomani degli scontri avvenuti in occasione della commemorazione dell’Eccidio di Schio.

“L’Eccidio di Schio rappresenta una delle pagine più terribili della guerra civile e della storia d’Italia: 54 persone più 2 bambini in grembo, 56 vittime quindi e a guerra finita. Un dolore che appartiene indubbiamente alle famiglie, ma anche alla città tutta e all’intera nazione: questo ordine del giorno mira ad ad una pacificazione che è l’unico obiettivo da perseguire, con una commemorazione dell’eccidio che deve essere ufficiale ed istituzionale” ha affermato l’assessore regionale.

“Ho predisposto questo ordine del giorno, con il quale chiedo questa celebrazione sia promossa in futuro in via ufficiale dal sindaco presso le ex carceri di Schio, all’indomani dell’ultima commemorazione – spiega Cioni – quando è palesemente fallito il patto di concordia civica siglato nel 2005. Denunciamo con forza chi non ha ritenuto di partecipare alla Santa Messa, ossia l’Anpi, pretendendo di decidere chi potesse o meno presenziare, chi ha cercato lo scontro, la sinistra estremista che in piazza, oltre ogni regola, ha offeso e aggredito le forze dell’ordine”.

“Non accetto la logica degli opposti estremismi: gli estremisti erano chiaramente tutti in piazza, ad urlare contro chi ha partecipato ad una santa messa, nell’ambito di una manifestazione che non avrebbe dovuto essere autorizzata. Hanno bloccato la città, tentando di impedire a cariche istituzionali di presenziare ad una cerimonia solenne in ricordo di italiani barbaramente” continua Donazzan, che conclude “io e Alex Cioni siamo stati eletti in istituzioni democratiche e, anche per questo, siamo rispettosi delle leggi: dall’altra parte, oltre un limite invalicabile, solo chi sbandiera la democrazia per istigare all’odio, per offendere le forze dell’ordine, per impedire una celebrazione”.