Elezioni regionali, viaggio tra i candidati consiglieri vicentini: Ilenia Tisato (Zaia Presidente)

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Ilenia Tisato, 49 anni, sposata con un figlio, di professione geometra, candidata a sindaco di Schio lo scorso anno alle elezioni comunali che hanno confermato Valter Orsi, si presenta alle elezioni regionali di domenica e lunedì prossimo nella lista Zaia Presidente.

Ilenia Tisato, di cosa ha bisogno il Veneto nei prossimi cinque anni?                     “Il Veneto da sempre è una regione vincente. E’ da sempre ben amministrata e ha creato ricchezza per sé stessa e per l’Italia. Nonostante i lacci nazionali che delimitano le competenze regionali, il Veneto è cresciuto ai livelli dei paesi del nord Europa. Per poter continuamente progredire, serve ora l’autonomia: lo chiedono più di due milioni di Veneti che hanno votato Si al referendum. Lo chiede la storia, la tradizione, la cultura e la nostra voglia di fare. Ciò significa maggiori risorse per la sanità, il turismo, la scuola, le infrastrutture, la cultura. Le risorse generate in Veneto devono per la gran parte rimanere qui: noi Veneti le sappiamo spendere bene e meglio del governo centrale”.

Quali impegni verso il territorio ti prendi se eletta?                                                    “In sintonia col programma elettorale che il presidente Luca Zaia, il mio impegno si organizzerà attraverso l’apertura di un luogo fisico nel quale la gente potrà facilmente trovarmi e parlarmi. Sarò particolarmente attenta promuovere iniziative legislative che rendano economicamente più appetibile la valorizzazione dei ‘metri cubi’ degli stabili vecchi: se prima di costruire il nuovo si recupera il vecchio, ne beneficia l’ambiente in termini di bellezza del territorio e di minor spreco del suolo. Lavorerò inoltre per portare risorse che finanzino i lavori per la creazione del sottopasso utile all’eliminazione del passaggio a livello in zona industriale a Schio e, più in generale, di tutti quei punti critici della viabilità, come i passaggi a livello di Dueville e Marano Vicentino.

Voglio anche lavorare per finanziare la costruzione finale della destra Leogra, arteria indispensabile per liberare il traffico dell’intera provincia di Vicenza verso Rovereto, e per reperire finanziamenti al fine di procedere al recupero degli edifici con valenza storica e culturale, come il Teatro Civico di Schio, Villa Rossi a Santorso, ex Rosabel a Torrebelvicino, Area Nordera ex sede Ulss 4 Thiene. Sul versante della sicurezza mi attiverò per intensificare la sorveglianza e la sicurezza con i vigili di quartiere e potenziare gli organici dei vigili urbani: ciò significa convincere i sindaci della bontà della legge regionale che già prevede finanziamenti in tal senso. Vorrei poi dedicare attenzione alle scuole e agli asili privati e paritari, alle persone con disabilità e agli anziani mantenendoli il più possibile nelle loro abitazioni, nonché sviluppare i cosiddetti appalti per lavori, forniture e servizi a ‘chilometro zero’ e promuovere senza se e senza ma l’identità veneta”.

La Sanità nel territorio fa i conti con carenze di personale che continuano a comportare riduzioni di servizi (vedi Centro Salute Mentale di Santorso). Non ritiene che sia una responsabilità di chi ha rappresentato politicamente il territorio negli ultimi anni in Regione nelle forze di maggioranza?                        “Mi rifiuto di definire di destra, di sinistra o di entro il tema della sanità dell’Alto Vicentino: via le strumentalizzazioni, via i pericolosi calcoli utilitaristici politici, via le manifestazioni con le 5 stelle, col megafono o con l’eskimo. E’ una raccomandazione ed un invito che rivolgo a me stessa, in primis, ma anche a tutte le forze politiche, civiche e sociali in campo: non si speculi per fini politici sulla pelle dei cittadini ammalati o che hanno bisogno di cure. Riserviamo il massimo rispetto per i pazienti, per gli operatori e per i medici dell’ospedale.

Ricordo che tutti i sindaci hanno chiesto una Ulss per la zona pedemontana in presenza di un’ipotesi della regione che prevedeva, invece, una sola Ulss provinciale. L’Ulss7 Pedemontana è stata la una risposta positiva della Regione ad un’istanza forte venuta dal basso, dagli amministratori e dalle forze sociali politiche e civiche locali. Quando la fusione Bassano-Thiene-Schio-Santorso fu deliberata, tutti eravamo consci che l’integrazione sarebbe stata complessa da realizzare in presenza di due ospedali che, sostanzialmente, facevano le stesse cose.

Di fronte alle prime perplessità emerse dai cittadini in merito ai servizi erogati, i vari direttori generali succedutisi ed appoggiati in toto nel loro operato da tutta la conferenza dei sindaci, hanno spiegato che tali situazioni erano provocate da una comprensibile difficoltà nel sintonizzare le due realtà: Santorso e Bassano. Addossare colpe all’una parte piuttosto che all’altra è eticamente rivoltante vista la materia in argomento. La situazione è quella attuale sia per motivi nazionali di carenza di medici che non è certo imputabile alla politica locale, sia perché sulla questione della fusione a freddo dei due ospedali chiesta dalle rappresentanze del territorio, la conferenza dei sindaci dell’Alto Vicentino è stata inoperosa. Si è fidata dei suoi rappresentanti a tutti i livelli, politici, sindacali, quegli stessi rappresentanti che ora tentano di sfilarsi e dicono “l’avevamo detto” ed organizzano i cortei e manifestazioni di protesta.

Io intendo fare quadrato attorno al nostro ospedale, perché ho a cuore la salute dei cittadini e non ci speculo sopra per raccattare qualche voto. Cercherò di organizzare una massa critica politica forte che abbia come collante la salvaguardia e il rafforzamento del livello di efficienza dell’ospedale di Santorso. In questo quadro che responsabilizza tutti, ci sono evoluzioni positive e prendiamo atto che ci sono 21 primariati a Bassano e 21 a Santorso, che sono stati assunti sei dirigenti ortopedici e un primario a Santorso con recupero graduale dei livelli di efficienza, che si stanno perfezionando le assunzioni degli infermieri, che sono in programma tre ospedali di comunità con 15 posti a Malo, 15 alla Oic di Thiene e 30 presso l’Ospedale di Santorso. Ancora, sono stati attivati i concorsi per l’assunzione di medici specializzandi idonei ad affrontare le problematiche mediche basiche, come i codici bianchi in pronto soccorso, in attesa della riforma nazionale della specializzazione, chiesta a gran forza proprio dalla Regione Veneto. E’ stata anche acquistata una nuova Tac da 1,2 milioni di euro, disposto l’acquisto di sei ambulanze e un’auto medica per il 118, comprate attrezzature di prim’ordine per la terapia intensiva. Abbiamo reparti efficientissimi di alto livello, come il laboratorio analisi, fisioterapia, dialisi, oncologia, maternità con la terapia intensiva neonatale, pediatria, ginecologia, endoscopia, emodinamica, radiologia interventistica. L’unità di procreazione medicalmente assistita ha fatto nascere 52 bimbi negli ultimi anni e il reparto di rianimazione è dotato delle maggiori professionalità ed attrezzature disponibili sul mercato ed ha fatto fronte all’emergenza Covid con encomiabile capacità. Esorto a voler bene al nostro ospedale che sicuramente presenta delle criticità sulle liste di attesa, in Pronto Soccorso, nei servizi ambulatoriali, nel Centro di Salute Mentale, nel ridotto numero di addetti, ma non bisogna mai dimenticare che esso rappresenta la nostra sicurezza sanitaria costruita con l’esperienza e l’impegno e le capacità dei cittadini passati e presenti, sicurezza sanitaria sulla quale nessuno deve permettersi di fare speculazione politica”.