“Isola Vicentina in doc”, al via la rassegna che racconta il mondo tramite i documentari

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Il cinema-teatro Marconi di Isola Vicentina ospita la rassegna dedicata ai documentari d'autore

Quindici documentari d’autore, un workshop e una mostra. Tutto in tre giorni. Prende il via questo pomeriggio “Isola Vicentina in doc”, prima edizione di una rassegna dedicata ai documentari, che porterà nel Comune Alto Vicentino attori e registi di fama nazionale.

Organizzata dell’associazione Culturale IsArt, con la collaborazione del Comune di Isola Vicentina e RaiCinema, la manifestazione curata da Luca Dal Molin prevede la proiezione di quindici documentari d’autore al cinema-teatro Marconi fino a domenica, e la mostra del pittore Francesco Nicolato, ospitata a Villa Cerchiari. “Si tratta di una manifestazione cinematografica nuova per il territorio vicentino perché tratta il tema dei documentari d’autore – spiega il sindaco di Isola Vicentina Francesco Gonzo -. La proposta di Luca dal Molin ha incontrato il nostro favore e per noi è una sfida ambiziosa che intendiamo rendere appuntamento. Verranno affrontate diverse tematiche, dal’attualità alla storia al cinema. Il fatto di essere a Isola Vicentina la rende ancora più particolare per il fatto che è organizzata in un piccolo Comune della provincia. Una tre giorni intensa che vuole essere disposizione di tutto il territorio della provincia e soprattutto alle scuole, che sono invitate a partecipare nelle mattinate di venerdì e sabato cui seguirà un imperdibile workshop con Sandro Baldoni e Giulia Giapponesi. Voglio infine ringraziare gli sponsor dell’iniziativa, perché hanno reso possibile questa iniziativa”.

Molti i nomi dei registi che parteciperanno a questa rassegna: Antonio Augugliaro, regista di “Io sto con la sposa” presentato al festival di Venezia nel 2014, racconta una straordinaria storia di sopravvivenza e disobbedienza civile messa in scena in un road movie che attraversa l’Europa. Guido Catalano, poeta e perforare, presenta il film mockumentary di Alessandro Buonomo sulla vera storia di Guido Catalano: Sono Guido e non Guido. Franco Maresco, ideatore insieme a Ciprì di Cinico Tv, presenta Belluscone, un film di cinema espanso. Un prodotto che indaga le radici siciliane dell’ascesa berlusconiana. La regista Elisabetta Lodoli presenta Ma l’amore c’entra? Uno sguardo insolito sul tema della violenza. Tre uomini raccontano la violenza che hanno esercitato sulle loro compagne.  Mario Balsamo trascina in una danza irresistibile in Mia madre è un’attrice. All’interno di una relazione irrisolta e piena di conflitti, il regista va alla ricerca di un vecchio film dove recitò la madre, ma che per motivi incomprensibili lei non ha mai voluto vedere. Sagre e Balere è il film dove Alessandro Stevanon racconta la storia di Omar, la sua passione per la musica e il suo lungo tour in giro per l’Italia del nord nel suo ventesimo anno di carriera.  Il giovanissimo Davide Vigore porta con Fuorigioco una storia di vittoria e dannazione tra le vie di Palermo. Maurizio Schillaci cugino del più celebre Totò, sta per fare il salto nell’olimpo dei giocatori di calcio, fino quando subisce un infortunio che lo porterà in caduta libera verso l’inferno della solitudine e dell’emarginazione. Pietro Marcello conduce gli spettatori tra i caruggi di Genova con una storia d’amore tra un malvivente accanito e una tossicodipendente transessuale. Sandro Baldoni racconta attraverso La botta grossa il terremoto del 30 ottobre 2016, con la scossa più forte registrata in Italia negli ultimi 40 anni. Qui di Daniele Gaglianone è la storia di dieci persone molto diverse tra loro ma unite dal rifiuto categorico per la Tav Torino-Lione. Con Libere, Rossela Schillaci costruisce un racconto sull’emancipazione femminile partendo dalla guerra partigiana fino ai decenni successivi. Un ex marine, un attivista politico italiano e una guardia del corpo svedese sono, invece, i tre protagonisti ventenni di Our war. Il film realizzato da Benedetta Argentieri, Bruno Chiaravallotti e Claudio Jampaglia e presentato fuori concorso al festival di Venezia nel 2016, restituisce uno spaccato del tutto insolito dei foreign fighters che partono da tutto il mondo per andare a combattere l’autoproclamato stato islamico, arruolandosi nelle unità di protezione popolare in Rojava, la regione controllata dai curdi nel nord della Siria. L’arte viva di Julian Schnabel del partenopeo Pappi Corsicato è un film appena uscito nelle sale. Il regista fa entrare nella strabordante ed eclettica vita dell’artista, come in una danza trascinante, disegnando il ritratto di un outsider dell’arte.

“E’ un’occasione unica per presentare quindici documentari di grandi registi italiani – sottolinea Luca Dal Molin -. Ringrazio il sindaco Gonzo per il suo coraggio. Coraggio perché il cinema del documentario vive in questo periodo un momento di difficoltà legato alla distribuzione nelle sale cinematografiche, e questa rassegna offre la possibilità di vederne. C’è un’ampia scelta e una programmazione legata alle scuole con tematiche come la Resistenza, la violenza di genere, il problema dell’integrazione degli immigrati. Le visioni pomeridiane spazieranno dai documentari sul cinema, con una proiezione su Stanley Kubrik, il terremoto delle Marche, l’arte e molto altro”. L’ingresso alle proiezioni è libero, tutte le altre informazioni sulla rassegna si trovano qui.