L’Ulss 7 sospende la guardia medica a Schio: sindaci infuriati

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Le difficoltà in cui versa la sanità nell’Alto vicentino escono dall’ospedale di Santorso e si espandono sempre più al territorio: la direzione ha infatti annunciato martedì scorso ai sindaci del Distretto 2 Alto Vicentino la sospensione del servizio di continuità assistenziale di Schio e più che un problema di carenza di personale, i numeri dicono che potrebbe essere una questione di scarsa omogeneità e armonizzazione del servizio fra i due distretti (1 Bassano-Asiago e 2 Alto Vicentino).

La vicenda parte da lontano e negli ultimi mesi a Schio erano solo tre su dieci i medici presenti in quella che genericamente è conosciuta come “guardia medica”, ossia il servizio serale, notturno, festivo e prefestivo che sostituisce i medici di medicina generale: c’è stato negli ultimi tempi un fuggi fuggi per le condizioni di lavoro e il carico di responsabilità altissimo, ricaduto sulle spalle dei pochi rimasti. Molti medici, infatti, appena hanno potuto se ne sono andati verso altre attività professionali, spesso in altre Ulss.

Così, martedì scorso la direzione della “Pedemontana” ha sollecitato la convocazione straordinaria dell’Esecutivo dei Sindaci del Distretto 2, per un confronto urgente su questo tema e l’operatività degli ambulatori ad esso correlati. Quello che è accaduto lo spiega stamane in un comunicato, a nome di tutti i colleghi, il presidente del Distretto 2, Franco Balzi, che riportiamo integralmente e che al di là della riconferma dell’impegno dei primi cittadini per cercare soluzioni, spiega bene i toni duri con cui si è tenuto in confronto. Eccolo.

“Lo scorso martedì 17 la Direzione dell’Azienda Ulss 7 ha sollecitato la convocazione straordinaria dell’Esecutivo dei Sindaci del Distretto 2, per un confronto urgente sul tema del servizio di Continuità Assistenziale (Guardia Medica) e dell’operatività degli ambulatori ad esso correlati. Nel presentare l’organizzazione dei presidi dei due Distretti, la Direzione ha messo in evidenza come il Distretto 2 Alto Vicentino risulti attualmente coperto con tre punti territoriali (Schio, Thiene, Arsiero), derivanti da programmazioni consolidate negli anni, gestiti tramite lo strumento della convenzione con medici (non dipendenti). Il tema posto all’attenzione è stato improntato sulla proiezione fatta dall’Ulss secondo la quale nei prossimi giorni, e probabilmente fino a fine anno, si possa determinare l’impossibilità di mantenere costantemente aperto il presidio di Schio.

In un quadro generale già da tempo in difficoltà determinato dalle pesanti carenze di organico, proprio a Schio si andrà a breve a determinare una situazione ancora più critica e sguarnita, considerato anche che nelle prossime settimane molti medici parteciperanno alle selezioni di specializzazione organizzati dalla Regione.
Pur constatando e apprezzando la scelta di presentare preventivamente le problematiche che vengono via via a determinarsi nel territorio, il Presidente Balzi ha espresso a nome dei presenti la sorpresa e lo sgomento per una situazione così compromessa e la forte preoccupazione sugli effetti e sulle difficoltà che si andranno a determinare sui cittadini del territorio, in particolare sul bacino di utenti più numeroso del territorio.

Il paventato impoverimento del servizio di assistenza medica territoriale che potrebbe verificarsi ha portato il Sindaco di Schio, dopo la prima arrabbiatura, a proporre una iniziativa straordinaria che volga a mantenere saldo il presidio, mettendosi a disposizione in prima persona per cercare di coinvolgere alcuni medici (almeno 4) tra associazioni di vario genere e personale in pensione o disponibile: risulta infatti inaccettabile pensare di deviare sul Pronto Soccorso, o sui presidi rimanenti di Thiene o addirittura di Arsiero, i cittadini dell’area scledense che necessitano di una risposta sanitaria assolutamente indispensabile.

Il Sindaco di Thiene, apprezzando e sostenendo la proposta del collega scledense, ha fatto peraltro notare come la stessa dirigenza Ulss al momento del suo recente insediamento avesse dichiarato che “il sistema sanitario non è competenza dei Sindaci, e che essi debbano esclusivamente occuparsi della parte socio-sanitaria a loro assegnata”: coerentemente con questa premessa ritiene che chi si è assunto la piena ed esclusiva responsabilità in ambito sanitario e si trova in difficoltà e costretto a tagliare servizi, debba oggi assumersi le proprie  complete responsabilità.

Il Presidente Balzi – nel ribadire ancora una volta, pur nella chiara distinzione dei rispettivi ruoli, la completa disponibilità dei sindaci ad essere interlocutori propositivi per tutte le criticità oggi presenti nel territorio – ha sottolineato come sia assolutamente necessario procedere ad una urgente riorganizzazione complessiva del servizio di Continuità Assistenziale. Alla Direzione – che si è impegnata in tal senso – è stata sollecitata una rimodulazione urgente dei punti presidi dell’intera Ulss 7: dai  dati presentati risulta infatti evidente che laddove si è provveduto ad una più capillare diffusione dei presidi, meglio si è riusciti a far fronte al problema della carenza del personale medico, evitando situazioni come quella di Schio dove diventa ormai sempre più difficile trovare operatori disponibili ad affrontare carichi di lavoro improponibili, con conseguenti responsabilità improprie e  turni insostenibili.

L’Esecutivo auspica in primo luogo che nelle prossime ore – determinanti per gli assetti a breve termine di questo importante presidio – possano essere individuate soluzioni operative in grado di evitare una situazione come quella oggi prospettata dalla Direzione. Parimenti che si possano determinare condizioni di piena e fattiva collaborazione con i Sindaci, che permettano di garantire, sostenere e rilanciare i servizi sanitari, socio-assistenziali e sociali a tutela dei cittadini dell’Ulss 7.