Problema nutrie, il Comune corre ai ripari: trappole e soppressione per contenere la proliferazione

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La presenza crescente delle nutrie, grossi roditori che proliferano in particolare sugli argini dei corsi d’acqua, sta creando più di qualche problema anche a Malo, suscitando l’interesse degli amministratori del comune altovicentino. Grazie a un contributo regionale dell’importo di 2 mila euro e alla delibera di giunta recente, quindi, sono in arrivo gabbie per la cattura degli animali di provenienza non autoctona e anche di fucili adatti per la soppressione di un numero congruo di esemplari.

Il tutto rientro in un piano generale di contenimento apposito, per usare termini tecnici, con un bando – e risorse collegate – dedicato dalla Regione Veneto per il prossimo triennio. Con contributi vincolati a rigidi protocolli di azione a cui gli enti locali che accedono ai fondi pubblici devono sottostare.

Nessun “far west”, insomma, per portare a termine l’imminente “caccia alle nutrie” è previsto l’ingaggio solo di volontari che in possesso dell’apposito patentino rilasciato previo corso di formazione, con una specifica autorizzazione dalla Provincia attraverso le associazioni venatorie. I roditori che si aggirano tra Timonchio e Liveron saranno attirati con apposite esche nelle gabbiette ad automazione che si chiuderanno una volta che la preda sarà, letteralmente, ormai in trappola. L’uccisione avverrà in un secondo momento, tramite abbattimento, secondo modalità sancite nelle norme di settore recepite in un protocollo regionale.

Il piano di contrasto alle nutrie, così denominato, è stato deliberato per l’anno 2023 ai primi di novembre scorso. La Regione ha stanziato un fondo complessivo da 238 mila euro ad hoc, con previsione di contributi erogati a Comuni, consorzi di bonifica ed altre enti per i capi abbattuti, per lo smaltimento delle carcasse, per l’affidamento del servizio a ditte, per l’acquisto gabbie e per l’acquisto di dispositivi ad aria compressa e di attrezzature. “La presenza incontrollata della nutria rappresenta un grave pericolo per l’incolumità pubblica – disse all’indomani dell’approvazione del piano l’assessore regionale ai Parchi e alla Caccia Cristiano Corazzari – per questo la Regione adotta con cadenza triennale il Piano di controllo della nutria. Con il bando vengono concessi contributi ai soggetti impegnati in interventi in applicazione del Piano, in particolare per quanto riguarda spese per dotazioni, costi per lo smaltimento, rimborsi per le attività di controllo”.

In Comune a Malo, il sindaco locale Moreno Marsetti e l’assessore all’Ambiente Nicola Nelvio Piazza non hanno mai fatto mistero sulla volontà di agire sul problema, visti i possibili danni legati alle colture, agli argini di torrenti e fiumi (per le tipiche tane nel terreno) e all’indole aggressiva verso altre specie autoctona, aspetti collegati a una proliferazione incontrollata di un roditore selvatico a rapida riproduzione – ogni “cucciolata” raggiunge fino a 14 unità – e che si accoppia per gran parte dell’anno, inverno escluso, dopo un periodo di gestazione di circa 120 giorni. Proprio nel territorio maladense, nella scorsa estate, una nutria aggredì un cane, come riportano le cronache locali. Oltre alle gabbie e alle carabine, infine, saranno acquisiti anche adeguati giubbini ad alta visibilità.