Stabili della zona del “Montecio” confiscati dall’antimafia: c’è l’idea Sportello Donna

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Da sinistra il sindaco di Malo Moreno Marsetti, il deputato vicentino Erik Pretto e la comandante della PL di Malo Nadia Fochesato

Si prospetta una riqualificazione e riutilizzazione a favore della cittadinanza di Malo per il complesso di stabili che sorgono nei pressi dell’area verde del “Montecio” nella frazione di Case, sottratti alla disponibilità dei proprietari precedenti a causa del loro coinvolgimento in attività criminose gravi, come decretati dalla Commissione Antimafia.

L’idea primaria, che in realtà si è già tramutata in “nero su bianco” con una manifestazione d’interesse inviata a Roma all’agenzia competente in materia, consiste nel convertire gli immobili sequestrati – in tutto sono cinque – e prossimi alla definitiva confisca a luogo di supporto sociale. Per cominciare, allestendo qui uno spazio utile come Sportello Donna a favore delle cittadine maladensi.

Sul piano strettamente giuridico, le sentenze – come specificato dalla nota del Comune di Malo – sono definitive e quindi, salvo soprese, inappellabili. Pertanto si sta per aprire la fase successiva, quella della riassegnazione, che vede il sindaco maladense Moreno Marsetti e il deputato vicentino Erik Pretto – membro della Commissione parlamentare Antimafia – lavorare da qualche tempo sulla parte burocratica per raggiungere l’obiettivo condiviso e concludere il “passaggio di proprietà” dal demanio al Comune, e destinarli a servizi sociali. Oltre a un ufficio dedicato allo sportello sopracitato, si pensa anche a una “Casa Alzheimer” e un’iniziativa di supporto psicologico ed educativo per i minori.

“Nel nostro Comune l’attenzione alla sfera sociale è permanente – ha spiegato a margine della notizia il sindaco Marsetti – ed è per questo che vorremmo destinare a varie attività inerenti queste strutture che potrebbero rendersi disponibili, dando impulso a progettualità rivolte al mondo femminile, ai minori e agli anziani”. Nel dettaglio si tratta di tre fabbricati residenziali, un garage e un’area esterna di pertinenza) che, secondo le disposizioni del settore, possono andare in carico a enti istituzionali, sociali o economici con vincolo di reimpiego dei proventi per finalità sociali.

Il “boschetto” del Montecio a Case di Malo

Nei giorni scorsi, un approfondito sopralluogo nell’area indicata, alla presenza della polizia locale, ha di fatto portato alla definizione del progetto, ora concretizzatosi con il documento di manifestazione d”interesse. Ora toccherà all’Anbsc – acronimo di Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata -, legata al Ministero dell’Interno, vagliare la richiesta e concedere la godibilità piena dei beni immobili. Una volta ottenuto il placet definitivo, dopo le verifiche del caso sulle carte processuali, si potrà inaugurare nell’arco di qualche mese a Malo un nuovo presidio sociale ed assistenziale a servizio della comunità maladense e dell’intero Alto Vicentino.

“Credo che l’opera di affiancamento continuo degli amministratori locali in percorsi che prevedano la destinazione dei beni confiscati presenti sui loro territori di competenza faccia parte di un percorso virtuoso – ha dichiarato l’onorevole Erik Pretto – volto ad avvicinare le realtà locali al complesso mondo della lotta alle mafie, un ambito delicato della politica nazionale che sempre più necessita della piena sinergia istituzionale e del coinvolgimento di amministratori pubblici e cittadini. Una strada iniziata durante la scorsa legislatura con la pubblicazione dell’apposito vademecum per gli enti locali e che deve necessariamente proseguire per far sentire alle comunità la vicinanza dello Stato”.