“Ali, anche oggi ci fai stare insieme”. Il commosso e generoso addio degli amici

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Nel riquadro il basso il 19enne che ha perso la vita sabato scorso sulla Maranese. Sullo sfondo il ritrovo in sua memoria

Al Parco della Solidarietà di Marano c’erano tanti palloncini bianchi e azzurri stamattina, alcuni a forma di cuore, e alcuni di questi sono scoppiati a causa del sole cocente durante il ritrovo spontaneo che ha riunito circa 250 persone, per la quasi totalità adolescenti e amici di Alioune Ndiaye. Un ragazzo, come loro, che si è visto spezzare il futuro da un’auto che lo ha travolto all’alba di sabato scorso, alle 5.30 del mattino, mentre in bicicletta andava a montare il suo turno di lavoro a Schio.

A scoppiare, stavolta in lacrime, sono stati in tanti fra loro quando è toccato il “turno”, in questo caso di prendere la parola, per parlare alla gente presente di quel ragazzo di 19 anni riservato ma sorridente, dalla sua risata inconfondibile, e consapevole di dover lottare ogni giorno per costruirsi un futuro degno dei suoi desideri.

Nato in Senegal, cresciuto da mamma e papà insieme alle due sorelle nell’Altovicentino tra Marano (la sua casa e la prima scuola), Thiene (per la formazione professionale) e Schio dove giocava a calcio a 5. Per descrivere e regalare un ricordo dell’amico prezioso a chi ha voluto dare il proprio contributo oggi, in termini di silenziosa e commossa presenza, e anche per aiutare la famiglia partecipando alle donazioni – una cassettina è stata fatta girare tra la gente – per il costoso viaggio in Senegal che attende la salma e la sua famiglia. Per parlare di lui, ma è bello pensare soprattutto a lui, direttamente, dal basso di un parco a lui caro all’alto di un cielo oggi senza nuvole, capace di asciugare in un attimo quasi come gesto di misericordiosa consolazione le facce di ragazzi e ragazze rigate di gocce amare, sgorgate dal cuore distrutto dalla tragedia capitata a uno di loro.

Guance bianche, rosa, o rosse per il pianto e più scure di carnagione, tutte accomunate dal medesimo dolore, con tanta rabbia da convogliare e calmare per le modalità in cui il 19enne ha perso la vita sabato scorso andando al lavoro, e nei confronti di chi sui social – sono pochi per fortuna ma si sono distinti per crudeltà dietro alla “maschera” di monitor e tastiera – ha seminato disprezzo con commenti inconcepibili impastati di razzismo in calce alla terribile notizia di cronaca. Questi ragazzi di Marano, invece, oggi e ancora una volta, hanno dimostrato che le emozioni riguardano l’essere umano universalmente inteso, e che amore e dolore non ammettono distinzioni nè divisioni, unendosi virtualmente per mano in ricordo dello sfortunato amico.

Tra i primi a prendere la parola, una portavoce di Engim Veneto, l’istituto professionale che ha sede al Patronato San Gaetano di Thiene e che ha accompagnato il 19enne di Marano nel suo percorso di formazione, dopo le scuole dell’obbligo nel paese di residenza. Gioendo, meno due settimane fa, per un messaggio ricevuto proprio da lui dopo che aveva trovato lavoro, alla Polidoro di Schio. Era il 2 agosto scorso. “Io oggi ho trovato lavoro. Cinque parole che ci ha scritto e che fanno male – ha detto di fronte a tutti -, insieme a tanta rabbia e dolore se ne vanno sogni e speranze di Alioune, di lavoro e futuro di chi aveva appena finito il suo percorso formativo. Se ne va la grazia e la bellezza del tuo portamento sicuro. Tanto se ne va, ma tanto resta! Restano i gesti gentili, le tue parole sempre attente, resta l’empatia e la capacità di accogliere tutti, soprattutto i più fragili”.

La frase “non se ne andrà mai” è stata ripetuts più volte da un’amica, che continua così: “dei suoi problemi non parlava mai, metteva davanti quelli degli altri. Aveva capito che in questa vita per farcela doveva lottare. Sempre mettendo il 110% con rispetto per tutti. E’ ingiusta la sua morte, non solo per lui ma per tutti noi. Dobbiamo fare di più soprattutto noi giovani, quando ci divertiamo e beviamo, per fare sì che queste cose non accadano mai più”.

La madre di un amico, compagno di squadra. “Il mio è il messaggio di una mamma che si sente come se avesse perso un figlio lei stessa, il mio pensiero oltre che ai genitori va a voi ragazzi che state soffrendo per lui. Ciao Ali e guardaci da lassù”. Ancora altre commosse e genuine testimonianze, alcune interrotte dalle lacrime, altre passate all’amico vicino per l’incapacità di sostenere l’emozione delle parole. “Un proverbio dice che quando trovi un amico trovi un tesoro. Io ringrazio di avere avuto vicino una persona speciale come te. Uno come te non l’ho mai conosciuto. Ti voglio un mondo di bene”. Una compagna di scuola: “mi manca l’aria solo a pensarci che non ci sei più. Spero tu stia bene lassù, il tuo sorriso era l’essenziale per me. Spero tu senta queste parole e sappi che sei l’unico ragazzo che amerò, nessuno sarà mai come te”. E altri ancora: “Alioune era un collante, sapeva metterci e farci stare insieme”, “quello che è stato fino a pochi giorni fa corrisponde perfettamente a quello che ci fa stare insieme oggi“.

Anche il Comune di Marano Vicentino sta facendo la sua parte, mettendo al corrente alla cittadinanza locale e a quanti volessero offrire un contributo la possibilità di effettuare una donazione. “L’amministrazione sostiene e diffonde la raccolta di fondi per la copertura delle spese del viaggio aereo per il Senegal della famiglia di Alyoune Ndiaye, per dare la possibilità ai genitori e alle due sorelle di partecipare al rito funebre dei prossimi giorni. Le donazioni potranno essere effettuate presso l’agenzia di viaggi R51 Travel di Schio, dove la famiglia di Alyoune ha acquistato i biglietti, tramite il CC IT32T0866960752006000951657, intestato a “R51 Travel” ed indicando la causale “Per Ali” o contattando telefonicamente l’agenzia al numero 0445.520503.