Il fronte della Grande Guerra rivissuto attraverso gli oggetti rivenuti 100 anni dopo

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Un particolare della locandina del volume "An Allen Fronten", presentato giovedì prossimo in Auditorium a Marano.

Un libro che prende spunto della Grande Guerra per ricostruire, a distanza di cento anni, le storie di chi l’ha vissuta, ricostruendole attraverso gli oggetti lasciati sui campi. Non solo di battaglia. E con una prospettiva diversa, forse addirittura inversa, in ogni caso originale. Verrà presentato giovedì sera (ore 20.30) in auditorium a Marano – per la prima volta nel Vicentino – il volume illustrato “An allen fronten – Su tutti i fronti” scritto e fotografato dal maranese doc Fabio Fabris insieme ai colleghi di passione e di ricerca Emanuele Marchi, padovano, e Davide Tonazzi, friulano.

Un lungo lavoro, portato a termine di recente dopo due faticosi anni di assalti frontali ad archivi, musei di mezza Europa e soprattutto scavando a fondo sui terreni dove sorsero i sanguinosi fronti della Prima Guerra Mondiale. Appuntamento dopo domani, a ingresso libero, rivolto non solo ad appassionati di storia, iconografia bellica e reperti in genere ma a chiunque sia disposto a mutare il proprio punto di osservazione e di critica, oltre ad ammirare i frutti di un’instancabile ricerca concreta.

Anche perchè gli autori della pubblicazione – ricchissima di immagini che ritraggono oggetti rinvenuti da trincee, grotte e in generale ovunque si sia combattuto – che segue ad un primo volume edito tre anni fa, offriranno approcci e punti di vista originali sul 1915/1918. Scevro da patriottismi, lontano dalla dialettica delle fazioni: al centro prima del soldato, viene posto l’uomo, papà o figlio, fratello o marito andato a sacrificare la vita contro altri omologhi, solo di nazionalità diversa. E lasciando traccia di sè e del suo cammino, in terra straniera.

Il titolo in lingua tedesca “An allen fronten”, infatti, offre la prospettiva – prima di tutto umana – del “nemico”, colui che indossava allora una divisa militare austroungarica, su un fronte meno conosciuto rispetto al contrapposto dell’esercito italiano. Le “reliquie militari” sono state trovate, ripulite, studiate e catalogate, infine fotografate e impaginate per regalarle all’osservazione dei lettori attraverso una veste grafica mirata, che consente di andare a ritroso nel tempo di 100 anni. Borracce e boccali da campo, stemmi e marchi, medaglie e distintivi, taccuini e perfino carte da gioco rinvenuti nei luoghi di guerra intrisi di sangue, storia e storie appunto.

L’incontro di giovedì sera in via Marconi a Marano, a fianco della palestra comunale, di Marano sarà replicato il giorno dopo, venerdì 10 maggio, a Cismon del Grappa, nel comune di Valbrenta. Alle 20.30, nel teatro del paese. La prima al pubblico assoluta del nuovo volume, invece, è stata celebrata sabato scorso a Segrate (Milano), nell’ambito della Fiera Militalia, un’esposizione che attira ogni anno migliaia di appassionati e collezionisti della storia militare.