No al fotovoltaico a terra: “Il Veneto è già troppo cementificato”

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Marano Vicentino dice “no” agli impianti fotovoltaici a terra perché “Il Vento è già troppo cementificato”, anche se sottolinea la sua convinzione verso le politiche di transizione energetica. La possibilità di autorizzarli, in alcune tipologie di aree agricole, ci sarebbe ma l’amministrazione comunale è contraria. Si tratta di quelle aree adiacenti a zone industriali o a fasce di rispetto autostradali o ferroviarie, dove la normativa nazionale prevede che gli impianti fotovoltaici si possano installare senza che i Comuni abbiano effettivi strumenti per impedirlo.

L’amministrazione comunale di Marano Vicentino, data la situazione nella quale non ha il potere di emettere regolamenti che vadano in contrasto con la norma appena citata, ribadisce la sua netta contrarietà a quest’uso del suolo agricolo, in una regione che ha già pagato e continua a pagare gli effetti negativi della eccessiva cementificazione e urbanizzazione, anche se la finalità di realizzare la transizione energetica è da noi più che condivisa.

“Prima di sacrificare i terreni agricoli, andrebbero utilizzati i tetti degli stabilimenti industriali e artigianali, alcuni tipi di parcheggi, o aree già compromesse dal punto di vista urbanistico e paesaggistico”, sostiene il Sindaco, Marco Guzzonato. “Non va dimenticata, d’altra parte, la necessità di dotare il Paese di impianti per la produzione di energia rinnovabile, necessità che deriva dalla questione ambientale più urgente che il mondo deve affrontare, e cioè il riscaldamento globale e il necessario abbattimento delle emissioni di gas che hanno alterato e sconvolto il clima della terra”.

Su questi temi, l’amministrazione comunale proporrà un incontro con i parlamentari della provincia di Vicenza e i comuni dell’Altovicentino, al fine di coordinare gli sforzi delle istituzioni per garantire la tutela del suolo, del paesaggio e della salute della cittadinanza, confermando l’imprescindibilità della transizione energetica.

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