Neuropsichiatria infantile e consultorio “al collasso”. Carenze di medici e servizi in Ulss 7


L’alzata di scudi dei dieci sindaci dell’Altovicentino “dissenzienti” rispetto alla valutazione di buona conformità dei servizi offerti sanitari dall’Ulss 7 Pedemontana per il distretto 2 – leggi qui -, fa emergere dalla lista delle criticità evidenziate il nodo della neuropsichiatria infantile, un servizio di fondamentale importanza per garantire cure tempestive e qualità di vita ai bambini con disturbi dell’età evolutiva.
Sul tema specifico si è espresso di recente Carlo Cunegato, consigliere comunale a Schio e in prima linea da tempo per i diritti dei malati e degli utenti dei servizi sanitari per l’area dell’Altovicentino, con focus sull’ospedale di Santorso e i poli ambulatoriali dell’ex Boldrini a Thiene ed ex De Lellis di Schio in particolare.
E’ il componente del gruppo Coalizione Civica a spiegare come l’organico incompleto degli specialisti e i tempi d’attesa prolungati per le visite rendano il servizio “in crisi”, o in ogni caso non rispondente alle esigenze del territorio. Vale a dire delle famiglie che lo abitano. “Bene hanno fatto i 10 sindaci del distretto a segnalare le difficoltà del nostro territorio – così esordisce Cunegato nella nota alla stampa locale -. Il servizio di neuropsichiatria infantile è davvero al collasso. C’erano 6 medici nel nostro territorio e adesso sono solo due. I bambini che avrebbero bisogno di una diagnosi precoce, fondamentale perché gli interventi siano efficaci, aspettano anche un anno e mezzo per una visita. Questo significa che per lungo tempo si trovano senza sostegni importanti, di cui hanno diritto e bisogno”.
Altro fronte che versa in condizioni forse peggiori, come denuncia il consigliere comunale di minoranza a Schio, è quello del consultorio familiare. “Nel nostro territorio è davvero allo sfacelo, senza contare che, se in Veneto esiste un consultorio ogni 38 mila abitanti, dato molto al di sotto della media nazionale, da noi ci sono due consultori per 180 mila abitanti, ovvero uno ogni 90 mila abitanti. Una vergogna“. Carlo Cunegato giustifica i termini forti utilizzati anche in questo caso illustrando l’organico medico previsto dalle norme e quello invece effettivamente operativo.
“Nel 2022 nel consultorio familiare di Thiene c’erano due psicologi e due assistenti sociali. Adesso c’è un solo assistente sociale. Tuttavia, delle due psicologhe in servizio, una ha un contratto part time e l’altra è la dottoressa Bergozza, in contemporanea responsabile del consultorio, Direttrice Uoc e psicologa, di conseguenza il tempo che può dedicare al servizio è davvero ridotto. A Schio la situazione è ancora più grave. Nel 2022 c’erano due psicologhe e tre assistenti sociali. Oggi ci sono due assistenti sociali (una è in maternità), ma è rimasta una sola psicologa, che ha tuttavia già dato le dimissioni per trasferimento. Questo significa che a breve nel consultorio di Schio saremo senza psicologi! Negli ultimi anni 6 professionisti di grande esperienza se ne sono andati. La situazione segnala un grande disagio. Possiamo dire con rammarico che questo servizio fondamentale non è mai stato così in difficoltà”.
A risentirne, come conseguenza delle croniche carenze di organico, rischiano di essere il servizio adozioni come primo esempio, e la cura delle neomamme alle prese con le non rare forme di depressione post partum. Sul piano più prettamente politico-sanitario, pare affiorare invece ancora una volta il dualismo “interno” con l’altro Distretto (l’uno), della stessa azienda sanitaria Ulss 7 Pedemontana, dove problematiche di questo tipo non si riscontrano in questi tempi, come spiega Cunegato nella parte finale del testo diffuso oggi e che riportiamo integralmente.
Valutazione dell’operato dell’Ulss 7, Finco e Marigo: “Le criticità ci sono ma serve ragionevolezza”
Bene hanno fatto i 10 sindaci del distretto a segnalare le difficoltà del nostro territorio. Il servizio di neuropsichiatria infantile è davvero al collasso. C’erano 6 medici nel nostro territorio e adesso sono solo due. I bambini che avrebbero bisogno di una diagnosi precoce, fondamentale perché gli interventi siano efficaci, aspettano anche un anno e mezzo per una visita. Questo significa che per lungo tempo si trovano senza quei sostegni importanti, di cui avrebbero diritto e bisogno.
Il servizio del consultorio familiare, inoltre, del nostro territorio è davvero allo sfacelo, senza contare che, se in Veneto esiste un consultorio ogni 38mila abitanti, dato molto al di sotto della media nazionale, da noi ci sono due consultori per 180mila abitanti, ovvero uno ogni 90mila abitanti. Una vergogna.
Nel 2022 nel consultorio familiare di Thiene c’erano 2 psicologi e due assistenti sociali. Adesso c’è un solo assistente sociale. Tuttavia, delle due psicologhe in servizio, una ha un contratto part time e l’altra è la Dott.ssa Bergozza. La Dottoressa è contemporaneamente responsabile del consultorio, Direttrice Uoc e psicologa, di conseguenza il tempo che può dedicare al servizio è davvero ridotto. A Schio la situazione è ancora più grave. Nel 2022 c’erano 2 psicologhe e 3 assistenti sociali. Oggi ci sono due assistenti sociali (una è in maternità), ma è rimasta una sola psicologa, che ha tuttavia già dato le dimissioni per trasferimento. Questo significa che a breve nel consultorio di Schio saremo senza psicologi! Negli ultimi anni 6 professionisti di grande esperienza se ne sono andati. La situazione segnala un grande disagio. Possiamo dire con rammarico che questo servizio fondamentale non è mai stato così in difficoltà.
Quali sono le conseguenze di questo declino? Ad esempio, il servizio adozioni, che è a Schio, senza una psicologa non può funzionare. Inoltre, ci hanno segnalato che il servizio non riesce più a seguire come dovrebbe le mamme segnalate dall’ospedale in condizioni di depressione post partum. Questo è davvero drammatico.
La crisi dei consultori di Thiene e Schio è davvero preoccupante. Tutto ciò non accade a Bassano, dove il servizio è molto più efficace. La crisi dei consultori si somma a quella della neuropsichiatria infantile, cosa molto grave.
Non siamo solo noi a dire queste cose, spero la Direzione non neghi ancora una volta queste criticità, perché significherebbe negare la realtà.
La gravità della situazione del nostro territorio emerge chiaramente da un fatto oggettivo, accaduto proprio in questi giorni.
Esiste da molti anni una certificazione Unicef, che valuta la qualità dei servizi per i bambini e le bambine e per le mamme e i genitori.
Se la qualità è stata riconosciuta per l’ospedale di Bassano e di Santorso, dove è nota l’eccellenza del nostro punto nascita e del nostro reparto materno infantile che svolge un lavoro ottimo, da quest’anno la certificazione è stata ampliata anche al territorio.
L’Unicef, la scorsa settimana ha premiato i due Ospedali e il Distretto 1 di Bassano.
Ma il nostro Distretto 2 dov’era? La dirigenza ha partecipato alla richiesta di certificazione? Se no, perché?
E se si, perché l’Unicef non ha dato il riconoscimento?
Allora è palese che ci sono differenze! E se questo territorio molti anni or sono era un’ eccellenza, ora assistiamo ad un declassamento per i servizi del nostro Distretto.
L’Unicef, ha potuto lavorare con questo territorio? Queste cose la sindaca Marigo le sa? Ha inviato la vicesindaca con tanto di fascia alla premiazione, se la sarà fatta una domanda?
Lasciare il nostro Distretto senza riconoscimento, non essere almeno alla pari con quello di Bassano fa molto male. Questi sono diritti fondamentali che dovrebbero essere garantiti sempre e che noi stiamo cominciando a negare alle persone più fragili.
Carlo Cunegato, Coalizione civica Schio