La sanguinosa rissa al bar nel giorno di Pasquetta costa un anno e mezzo in cella

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Era stato condannato a 1 anno e 5 mesi di detenzione in carcere, con pena sospesa, ma ora dovrà espiare la sua condanna dietro le sbarre. E’ stata raggiunto e arrestato ieri dai carabinieri di Piovene Rocchette Nahdi Abderrahim, di nazionalità marocchina e 53 anni d’età, volto noto alle cronache sul quale pendeva un’ordinanza di carcerazione in relazione ad un episodio di cronaca avvenuto nel giorno di Pasquetta, nel mese di aprile 2014.

In quell’occasione il pregiudicato, noto negli ambienti della tossicodipendenza, era in compagnia di un amico all’interno del bar “Al Calice d’Oro” in via Europa quando sfilò 10 euro dalle tasche di un cliente, picchiando con un bicchiere un avventore 60enne (V. B.) che si era “intromesso” nella faccenda. Quest’ultimo, infatti, aveva notato il nordafricano armeggiare intorno a un anziano scledense di 90 anni. Ne sortì una rissa, a a raffiche di pugni e colpi di bicchiere che la persona aggredita, secondo la sua versione, utilizzò per difendersi. La vicenda finì in pronto soccorso per un vistoso taglio al collo di uno dei due nordafricani – il più giovane, di 33 anni, A.C. le iniziali- e, infine, in tribunale. Anche il 60enne di Schio dovette ricorrere alle cure per i pugni subiti al volto.

I fatti risalgono dunque a circa 5 anni e mezzo fa, quando i due stranieri risiedevano a Santoso condividendo la stessa abitazione. Al marocchino nato nel 1965 e che ad oggi risultava senza fissa dimora e disoccupato, di recente è stata revocata lo sospensione della pena, quindi ora da scontare fino in fondo. Da qui l’ordine indirizzato ai carabinieri della stazione locale di Piovene di rintracciarlo e assicurarlo alla polizia penitenziaria della casa circondariale di S. Pio X.

Rapina e lesioni aggravate in concorso, questi sono i reati per i quali l’uomo è stato condannato in Tribunale, con poco meno di un anno e mezzo da scontare. I fatti del 21 aprile 2014 si svolsero all’interno di un posto tranquillo dove la gente del paese si reca per sorseggiare del buon vino: alla richiesta di restituire il maltolto al pensionato derubato, il marocchino con l’aiuto del più giovane compagno rispose con una serie di pugni che colpirono il malcapitato cliente, uno scledense, che si difese come poteva “armato” del calice che teneva in mano. A sedare la zuffa furono i componenti della pattuglia di carabinieri giunti sul posto pochi, chiamati con prontezza dalla barista del locale.