L’ospedale di Santorso apre al metodo ad energia fredda. Avviato l’iter per la crioablazione

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Immagine di un intervento chirurgico dal sito Sanità Informazione

I benefici ormai accertati della crioablazione in alternativa alla termoablazione e ad altre metodologie di interventistica sbarcheranno anche all’interno dell’ospedale Alto Vicentino di Santorso. Ad annunciarlo ufficialmente è l’azienda sanitaria locale Ulss 7 che “raddoppierà” in prospettiva l’utilizzo della procedura che si avvale della cosiddetta energia fredda, già praticata da anni nell’altro polo del San Bassiano a Bassano del Grappa.

In questa fase i dirigenti sanitari della Pedemontana stanno predisponendo tutta la parte preliminare di documentazione per ottenere il riconoscimento futuro di centro regionale di riferimento per gli interventi crioablativi, con la somministrazione del freddo. Una metodica che consente, con una minore incidenza di recidive e minori complicanze, di ridurre l’esposizione radiologica per tecnici e malati e con sedazione meno invasiva.

Da parte del direttore dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza è stata assicurata massima attenzione per portare a termine questa istanza, considerata l’utilità per medici e pazienti.
Di recente si è svolto un incontro tra i dirigenti sanitari regionali, con presenti oltre a Bramezza anche il dott, Luciano Flor, il direttore sanitario dott. Antonio di Caprio e il capo dipartimento area chirurgica, dott. Antonio Celia, durante il quale si sono evidenziate le competenze maturate durante in un decennio nei reparti e sale operatorie dell’ospedale di Bassano, competenze che hanno permesso di diventare importante riferimento clinico per pazienti e medici che riconoscono nelle procedure un punto di forza alternativo alle metodiche tradizionali.

L’ingresso dell’ospedale di Santorso

“L’esperienza maturata negli ultimi 10 anni pone l’ospedale di Bassano come un centro di
riferimento sia a livello regionale che a livello nazionale – spiega la nota di Ulss 7 in merito -. Alle procedure di Crioablazione di rene e prostata, negli ultimi anni si è ampliato il campo ad altri distretti (ossa, polmone e mammella) ed è ora chiesto alla Commissione Regionale per l’Investimento, Tecnologia e Edilizia di riconoscere ufficialmente questa le attività”.