Un albero nel parco di Villa Rossi ricorderà Giovanni Lo Porto, ucciso in Pakistan

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Sarà un cedro rosso del Giappone piantato nel parco di Villa Rossi a Santorso, il primo segno duraturo nel tempo con cui in Italia si farà memoria di un giovane generoso che ha perso la vita mentre si impegnava ad aiutare il prossimo in un paese lontano, assurdamente ucciso dal fuoco amico americano: Giovanni Lo Porto.
La piantumazione avverrà sabato 23 novembre alle 11.30 nel corso dell’iniziativa a cui è stato dato il titolo “Un albero per la vita”: verrà interrata una Cryptomeria japonica, chiamata in linguaggio corrente cedro rosso del Giappone e sarà dedicata appunto al cooperante palermitano morto in Pakistan nel 2015. L’amministrazione comunale ha raccolto così la proposta di Beati i Costruttori di Pace, di ricordare con un segno permanente il giovane italiano sequestrato da Al Qaeda nel gennaio 2012 in Pakistan e rimasto ucciso durante un’operazione dell’antiterrorismo statunitense dopo tre anni di prigionia, nel gennaio 2015 al confine con l’Afghanistan, quando il compound dove era segregato insieme ad altri prigionieri fu attaccato da un drone Usa. Fu lo stresso Barack Obama ad annunciarne la morte, ma solo a tre mesi di distanza, scusandosi con le famiglie delle vittime.
L’albero che verrà piantato sabato è stato donato da “Beati i Costruttori di Pace”, che ha proposto l’iniziativa e desidera non solo sensibilizzare tutta l’opinione pubblica su questo dramma e più in generale sulla tragedia che qualsiasi guerra rappresenta, ma anche raggiungere con un gesto di vicinanza la mamma di Giovanni e, con lei, simbolicamente tutti i suoi familiari ed amici.
Alla memoria di Giovanni Lo Porto è dedicato il libro “Morte di un ragazzo italiano” (Neri Pozza, 2019), del giornalista Domenico Quirico che, non potendo essere presente alla cerimonia, invierà un suo contributo. Domenico Quirico non ha mai conosciuto di persona Giovanni Lo Porto, ma a lui lo unisce l’esperienza del rapimento e della prigionia: l’inviato di guerra torinese è stato rapito infatti una prima volta in Libia e una seconda in Siria.  E’ lo stesso Quirico, che recentemente ha partecipato a un evento a Schio in videocollegamento, a raccontare nel libro che neanche la città di Palermo ha ancora onorato con una lapide o una targa la memoria di questo suo figlio morto mentre si trovava in missione con una Ong tedesca e che non viene conteggiato neppure fra le vittime del terrorismo.

Nella stessa occasione, alle 11, Santorso festeggerà i nuovi nati nell’anno 2018 con la “Festa degli alberi”. “Piantare un albero è un gesto semplice, ma significativo, che nasce dal desiderio e dall’impegno di costruire un mondo dove la natura ridiventa ricchezza e risorsa equa per tutti – sottolinea il sindaco, Franco Balzi – e per questo apriamo la nostra festa all’intera comunità per condividere con tutti questi valori e celebrare un evento così importante come la nascita di un bambino:tutta la cittadinanza è invitata a partecipare”.
Sempre sabato 23 novembre, in occasione del bicentenario di Alessandro Rossi, alle ore 10 in Biblioteca civica è in programma l’inaugurazione del quadro restaurato di Rossi. Interverrà Lia Rampon, restauratrice, e Giorgio Lotto, già direttore della Biblioteca Bertoliana di Vicenza. E sempre per ricordare i 200 anni dalla nascita di Rossi, fin dal mattino nella Casa del custode, è in programma un laboratorio di tipografia per bambini, a cura della cooperativa Ecotopia.