Venerdì l’addio al papà-scalatore vittima di un incidente di montagna sull’Ortles

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Sullo sfondo uno scorcio del Monte Ortles sulle Alpi. Nel riquadro un'immagine di Calin scelta dai familiari per l'annuncio

Non può sfuggire agli occhi il paesaggio di montagna alle spalle di Colin Dragoiu, 46enne di Santorso con la passione per l’alpinismo il cui nome corrisponde a una delle due vittime dell’incidente in fase di salita, avvenuto sul Monte Ortles, all’alba di domenica mattina. La foto del papà di origini rumene ma da oltre vent’anni residente in Veneto lo ritrae proprio tra i monti nell’epigrafe pubblicata ieri per annunciarne la scomparsa. E anche per avvisare i concittadini delle esequie, programmate per venerdì mattina.

La Procura di Bolzano, quindi, ha inteso non necessaria l’autopsia sulla salma dell’alpinista precipitato a valle per 200 metri dalla “via normale” insieme al componente di una seconda comitiva impegnata nella scalata: un 35enne tedesco, pure lui morto sul colpo, originario di Monaco di Baviera. Per entrambi, purtroppo, le lesioni riportate nella caduta si sono rivelate fatali nonostante i soccorsi portati con i velivoli di emergenza.

Alle 6.20 di domenica il dramma, a quota 3.100 metri e dopo appena mezz’ora dall’avvio della scalata verso la vetta dell’Ortles, dopo he due gruppi distinti di italiani e tedeschi con lo stesso obiettivo all’indomani avevano pernottato in un rifugio, pronti per la completare l’impresa. La dinamica dell’incidente dimontagna è chiara: la perdita di un appiglio tra le rocce di uno degli escursionisti in testa ai due gruppi ha determinato il cosiddetto “effetto bowling”, colpendo gli scalatori in quel momento non in cordata in quanto impegnati in un tratto iniziale sulla carta relativamente agevole. I più fortunati non sono stati coinvolti o si sono fermati sul piano, salvandosi la vita, gli altri sono caduti tra gli spuntoni. Due morti e due feriti il bilancio della disgrazia, con due persone illese ma rimaste comprensibilmente sotto choc per la terribile esperienza che non potranno mai dimenticare.

A piangere la morte improvvisa di Calin, operaio specializzato nella lavorazione di materie plastiche alla Liras di via Braglio a Schio, sono in particolare la sua famiglia costruita con la moglie Ilenia in Altovicentino – frutto della loro unione due bambini di 12 e 9 anni – e quella di origine a Turda, in Romania, dove vive il fratello Daniel con i suoi cari. Costernati a fronte di una simile disgrazia improvvisa i colleghi e i datori di lavoro e i membri della comunità di Santorso, dove il papà vicentino ormai d’adozione si era fatto ben volere mettendosi a disposizione in più occasioni nella attività organizzate dai gruppi di genitori.

Colin Dragoiu qui sulle montagne di casa, sul Monte Summano

Il funerale sarà celebrato pertanto venerdì 8 settembre alle 10 nella chiesa di Santa Maria Immacolata. La memoria e le ceneri del 46enne, dopo la cremazione, rimarranno in Italia nel cimitero della cittadina alle pendici delle Prealpi.