Interventi multipli del Soccorso alpino tra scivolate, lievi malori e scalatori in difficoltà

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
L'infortunato soccorso al Colletto di Velo d'Astico

Cinque interventi in poche ieri nella domenica di lavoro extra toccata al personale del Soccorso alpino in servizio sulle montagne prealpine dell’Altovicentino. Scivolate sui sentieri, inciampi tra i sassi, malori improvvisi per il caldo e la fatica ma anche scalatori poco avveduti trovatisi in difficoltà sulle pareti rocciosi.

Un intervento sull’Altopiano, uno a Velo d’Astico e tre sulle montagne delle Piccole Dolomiti nel bilancio del primo week estivo, con migliaia di escursionisti riversatisi sulle montagne tra sabato e domenica aumentando in proporzione il numero di infortuni con necessità di intervento da parte degli specialisti del Cnsas (il soccorso alpino).

Andando per ordine, dopo una mattinata “tranquilla” ecco la prima chiamata alle 13 per soccorrere un vicentino di 59 anni vittima di un infortunio nei boschi di Colletto di Velo d’Astico. Si trovava in compagnia della moglie (la coppia è di Torrebelvicino) e si era avventurato su un ripido versante dopo aver perso di vista il sentiero maestro. Dopo essere ruzzolato sul pendio ha riportato una forte distorsione a un ginocchio. Circa 15 soccorritori partiti da Arsiero, tra i quali un infermiere, sono risaliti dal basso e lo hanno individuato chiamandolo a voce. Dopo averlo stabilizzato, i tecnici hanno attrezzato le calate per superare 200 metri di dislivello tra alberi e salti di roccia e poi riportarlo sulla strada sottostante.

Poco dopo le 13 è toccato al Soccorso alpino di Schio mettersi in moto per prestare aiuto a  un escursionista colto da un calo di pressione uscito dal ponte di corde della Strada del Re. L’uomo, 46 anni, di Poiana (Padova) è stato raggiunto da una squadra. I soccorritori, in accordo con gli operatori del Suem, lo hanno accompagnato fino al loro fuoristrada e da lì al Pian delle Fugazze per affidarlo all’ambulanza diretta in ospedale per approfondimenti.
Alle 16 circa una squadra è stata poi inviata sul Monte Cornetto per due alpinisti in difficoltà. I due rocciatori, entrambi trentenni di Bologna, volevano scalare lo Spigolo Gea, ma avevano invece attaccato il Prion del Cornetto, finendo su una via più impegnativa, la Via dei papà, rimanendo bloccati su una sosta a circa 50 metri dalla base. I soccorritori hanno sceso i canali di attacco delle vie e uno ha risalito un paio di tiri fino da loro, per poi calarli alla base e scendere a sua volta.

Verso le 17 è scattato l’allarme per una scivolata lungo il Sentiero natura che da Santissima Trinità sale alle Piane. Partita con il figlio da Contrada Gorlini per fare due passi, M.F., 85 anni, di Santorso, era caduta sbattendo su un fianco. Il figlio in contatto telefonico con i soccorritori li ha attesi sulla strada per accompagnarli sul luogo dell’incidente. Stabilizzata e imbarellata, la donna, con un trauma al bacino e a una gamba, è stata trasportata in salita fino alla strada bianca e da lì all’ambulanza, partita in direzione dell’ospedale.

Ultima chiamata della domenica sull’Altopiano, nei pressi di Forte Campolongo, dove l’allarme è scattato intorno alle 17.30 con chiamata girata stavolta sa Soccorso alpino di Asiago. Una donna veronese di 71 anni in questo caso è inciampata su una radice tra i sassi, riportando la probabile frattura di una caviglia. Una squadra si è avvicinata in fuoristrada, per poi proseguire a piedi gli ultimi 500 metri. Una volta raggiunta l’infortunata i quattro soccorritori, assieme a due Carabinieri forestali, le hanno stabilizzato il piede e la hanno caricata in barella, per poi trasportarla a ritroso fino alla jeep e da lì, in accordo con il 118, accompagnarla all’ospedale di Asiago.