Prende forma l’idea “Distretto dell’Acqua”: l’oro blu è una… sorgente di proposte e richieste

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Quattro comuni dell’Altovicentino pronti ad allearsi per far fronte comune nella richiesta di risorse, nel tutelare le proprie sorgenti d’acqua – le uniche in Veneto di questa tipologia – che poi una volta imbottigliata finisce sulle tavole, e nel valorizzare il cosiddetto “oro blu” che sgorga con “vista” sul Pasubio sia sul piano economico che culturale e turistico. Ieri a Valli del Pasubio, nella terza serata della rassegna Valli 400, il percorso intrapreso da martedì sera che si concluderà sabato e domenica con la Mostra Mercato, è andato in scena un interessante dibattito sull’acqua di cui sono ricche le Piccole Dolomiti. Tema importante come altri trattati nelle prime due serate e al pari dei risultati del sondaggio che saranno presentato stasera: tutti spunti offerti per ripensare la montagna e in particolare riflettere e proporre azioni per il suo ripopolamento.

L’incontro di giovedì sera aveva per tema “Valli del Pasubio: miniera dell’oro blu”, un approfondimento mirato realizzato in collaborazione con Vi.Acqua. Valli del Pasubio, Recoaro Terme, Torrebelvicino e Posina sono infatti gli unici quattro comuni veneti che possono vantarsi di usufruire di acqua di sorgente nel proprio territorio e che vedono la presenza di diversi impianti di estrazione ed imbottigliamento: i quattro enti locali hanno deciso di unire le forze e creare un “distretto dell’acqua”. Un patto solido e concreto per la promozione di una crescita culturale e responsabile e una cabina di regia per il reperimento di risorse utili a raggiungere obiettivi comuni.

Alla scelta di fare squadra fra i quattro Comuni ha risposto l’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, che ha lanciato l’idea di una nuova legge regionale per la montagna: “Servirebbe una legge nazionale – ha affermato – ma io mi occupo di Veneto ed è qui che posso incidere. Non sempre possiamo dare incentivi ma possiamo fare politiche con molti strumenti a disposizione e i contenuti della nuova legge ce li dovete dare voi che la montagna la vivete quotidianamente”. Una chiamata al protagonismo degli enti locali a cui ha affiancato il ricordo della difficile vertenza per l’Acqua Recoaro con la San Pellegrino–Nestlè, ribadendo l’importanza di scegliere chi va ad investire su territori delicati come quelli montani. Fra gli altri punti che l’assessore regionale al lavoro ha messo in evidenza nel suo intervento, la necessità di trovare modi per mantenere punti di servizio nelle comunità di montagna; la rigenerazione del territorio favorendo le ristrutturazioni di edifici in aiuto a chi sceglie di vivere e lavorare nelle terre alte; l’importanza di sviluppare capacità di attrarre investimenti, visione e capacità di marketing; l’utilizzo degli hydrobond che potrebbero essere emessi dal Fondo di solidarietà veneto, che oggi mette in circolo un miliardo e mezzo di euro e che, attraverso Veneto Sviluppo per la parte finanziaria, potrebbe diventare un volano per l’attrattività della montagna veneta.

Le autorità che si sono alternate ieri sera al microfono

Sull’importanza delle “terre alte” si è soffermato nella sua introduzione anche il consulente del Comune di Valli, Tommaso Ruggeri: “Ci è sempre stato detto che il futuro era nelle aree metropolitane, più dotate di opportunità e servizi, ma i fatti ci stanno dimostrando che la montagna è fondamentale perché quello vi accade influenza tutta la provincia in termini di salute idrica e dissesto del territorio” ha spiegato, ricordando all’assessore Donazzan l’importanza della partita delle concessioni per lo sfruttamento della risorsa idrica
(ad oggi di competenza regionale ma si auspica nel futuro assegnata ai Comuni per sostenere la manutenzione del territorio).

Quanto ai sindaci, il primo cittadino di Recoaro, Armando Cunegato e il vice di Posina, Andrea Cecchellero, si sono soffermati sul rapporto con Vi.Acqua, proponendo di restituire risorse ai territori ricchi di fonti idriche, dato che da qui si attinge per by-passare – ad esempio – i gravi problemi legati nel Basso Vicentino all’inquinamento da Pfas. Chiamato in causa, il presidente di Vi.Acqua Giuseppe Castaman (in carica dal giugno scorso) ha ricordato che l’area che va da Posina a Recoaro ne fornisce il 16%: 11 milioni di metri cubi di acqua. “Lo sviluppo del Veneto ha un prezzo – ha spiegato – e da noi mancano ancora investimenti per la circolarità dell’acqua. La situazione che si prospetta per il futuro è quindi complicata, anche perché i cambiamenti climatici con le relative piogge torrenziali portano problemi. Inoltre il dissesto geologico può costringere cambiamenti fortissimi anche all’approvvigionamento idrico”. “Quanto alle tariffe – ha proseguito Castaman – esse sono basate per legge su sei indicatori, quindi è attraverso tali indicatori che dobbiamo individuare gli investimenti, distinguendo le acque con migliori costi di distribuzione dalle acque che hanno altre problematiche. C’è bisogno di investire nella sicurezza delle fonti, qualificarle e migliorarle. La nostra solidità patrimoniale lo consente, mettendo insieme sano realismo e idealità”.

Alla serata è intervento anche Denis Moro, artefice della rinascita di Fonte Margherita: “Dopo una necessaria riorganizzazione – ha spiegato – oggi l’azienda conta su 35 collaboratori e 75 grossisti che lavorano solo con noi. Abbiamo deciso di imbottigliare solo in vetro, riprendendo le etichette degli anni ’70 e attualizzandole. Siamo passati da 11 milioni di bottiglie a 25 milioni. Stiamo crescendo con equilibrio e rispetto del territorio, che per noi è fondamentale. Le acque che custodiamo sono di assoluta qualità, anche
se il settore è difficile e l’acqua non è valorizzata. Qui abbiamo competenze incredibili, anche siamo preoccupati”. Il sindaco di Valli, Carlo Bettanin, ha infine ricordato la richiesta dell’Unione Montana Pasubio-Alto Vicentino – una delle più vaste d’Italia, con i suoi 96 mila abitanti – le cosiddette funzioni montane: “E’ un passaggio importante, serve una battaglia non solo per una nuova legge sulla montagna, ma anche per la nuova legge forestale regionale, dato che quella attuale ha ben 45 anni e non è più adatta alla situazione attuale, che richiede il mantenimento di pascoli e prati se vogliamo invertire la tendenza allo spopolamento della montagna”.

La rassegna prosegue stasera (inizio alle 20) e domani sera con disponibilità di posti da prenotare attraverso il contatto e-mail: valli400@comune.vallidelpasubio.vi.it. In alternativa sono sempre disponibili i collegamenti in diretta streaming alla pagina Facebook “Valli 400”.

Venerdì 24 settembre incontro sul tema importante dell’emigrazione/immigrazione e su aspettative e desideri oggetto di un sondaggio recente nella popolazione locale dai 18 ai 35 anni di età. Discussione sulle prospettive che vengono offerte a chi sceglie un paese di montagna come luogo dove costruire la propria famiglia e allo stesso modo la propria attività professionale.

Sabato (dalle 15 alle 22) e domenica (dalle 9 alle 22) 25-26 settembre apre la due giorni di Mostra Mercato con ospiti prodotti tipici e artigianali del territorio. Tra gli eventi del week end la serata di presentazione del filmando “Ereditare la scelta. Evoluzione di una Civiltà Rurale” di Andrea Baldacchini e l’esperienza di Agritour, corredati da una serie di racconti sulle buone pratiche che offrono opportunità imprenditoriali nei settori dell’agroalimentare e del turismo.