Champions League, l’Atalanta di Gasp è una meraviglia: poker al Valencia

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L’Atalanta non finisce mai di stupire: la squadra di Bergamo si regala un’altra notte da Dea in Champions League. Un’intera città si è trasferita allo stadio Meazza di Milano per trascinare i ragazzi di Gasperini nella sfida di andata degli ottavi di finale contro il Valencia. Alla fine, i quasi 50 mila atalantini presenti sugli spalti sono impazziti di gioia per il 4-1 con cui i nerazzurri hanno steso gli spagnoli. Adesso per l’Atalanta, dietro l’angolo c’è un altro storico traguardo: il passaggio ai quarti di Coppa Campioni. Cose mai viste.

Il gol di Cheryshev rovina un po’ la festa in vista del match di ritorno nel caldo stadio Mestalla, dopo la doppietta di Hateboer e i gol di Ilicic e Freuler. Ma questa Atalanta se continua così può fare molta strada in Champions. La gara di ritorno è in programma il 10 marzo in terra di Spagna. La Dea però per centrare l’obiettivo non dovrà commettere l’errore di sentirsi già qualificata.

Grandi emozioni a San Siro. La squadra di Gasp cala un inatteso poker contro una compagine non proprio straordinaria (il Valencia è 7° nella Liga iberica) ma comunque di rango e abituata a giocare la Champions League (al suo attivo anche due finali, poi perse). La vittoria atalantina è netta, senza se e senza ma; la Dea ha dimostrato in campo di meritare il passaggio ai quarti. L’Atalanta è un’autentica macchina da gol: segna da 16 gare di fila, tra campionato e coppe, e ha una condizione di forma meravigliosa. Solito copione per l’Ajax de’ noantri: ritmo alto e pressing asfissiante.

Il Valencia, dal canto suo, paga ben 7 assenze tra infortuni e squalifiche; anche un pizzico di sfortuna per gli ospiti che colpiscono un palo quando il parziale era di 1-0.Lo scacchiere sul terreno di gioco: Gomez largo a sinistra, manda subito in crisi Wass, costretto a tenere la posizione. Pasalic, da trequartista, può così infilarsi nello spazio lasciato dall’inedita e traballante coppia di centrali spagnoli. Hateboer è una spina nel fianco per i valenciani che si svegliano solo dopo aver subito il 4-0. Palomino con uno svarione favorisce l’unica rete dei “Pipistrelli” e a quel punto la Dea sbanda un po’, ma, è troppo tardi per gli spagnoli per segnare una seconda rete che avrebbe reso più complicata ai nerazzurri la sfida di ritorno. Insomma, il Meazza non porta certo bene al Valencia che nel 2001 perse ai rigori la Champions League contro il Bayern Monaco, ma contro un’Atalanta così è dura e sarà dura per tutti.