Champions: l’Inter spreca, trionfa il Manchester City di Guardiola

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Istanbul non porta fortuna alle squadre italiane che disputano una finalissima di Champions League nella città turca. Nel 2005 il Milan, avanti 3-0 al termine del primo tempo, venne rimontato dal Liverpool e battuto ai calci di rigore. Stavolta, l’Inter tiene testa al super Manchester City ma alla fine spreca troppo in attacco e la Coppa dalle grandi orecchie va a un’altra squadra inglese. I nerazzurri si arrendono a un gol di Rodri al 68′. Incassata la rete, la reazione interista è veemente: Dimarco colpisce la traversa di testa da due passi, sulla ribattuta a porta vuota la sua successiva incornata in tuffo è involontariamente respinta da Lukaku.

Quel Lukaku che poi, a pochi minuti dal termine, si divora il pareggio: colpo di testa sotto porta che centra in pieno il portiere Ederson. Adesso la Champions non è più un’ossessione nè per i Citizens dello sceicco Mansur che trionfano per la prima volta nella storia, nè per Pep Guardiola che alza la terza Coppa Campioni in carriera dopo le due vinte con il Barcellona di Messi. Dunque, dopo ben 12 anni, tanti flop e tante delusioni, Guardiola riassapora la gioia unica che regala un trionfo in Champions League. Peraltro, il City e Pep centrano anche un fantastico “Treble” o “Triplete”: Premier League, FA Cup e Champions.

Campionato, Coppa nazionale e Coppa Campioni. E’ solo l’ottava volta che accade nella storia del calcio. Guardiola in passato ci era riuscito anche alla guida del Barcellona. All’Inter era riuscito con Josè Mourinho condottiero; stavolta invece i nerazzurri falliscono e restano con 3 Coppe dei Campioni in bacheca. Adesso sono tre anche le finali perse dopo quella del 1967 contro il Celtic e quella del 1972 contro l’Ajax di Johan Cruijff. Primo k.o. in una finale per Simone Inzaghi dopo 7 vinte di fila tra Coppa Italia e Supercoppa italiana. Evidentemente, il “Re di Coppe”, al di fuori dell’Italia non è tale. E al di là delle clamorose occasioni fallite dopo lo 0-1, l’Inter recrimina anche per una clamorosa palla gol sprecata da Lautaro sullo 0-0 nella ripresa.

Peccato, perchè l’Inter da vittima sacrificale nei pronostici della vigilia, è stata comunque capace di dare filo da torcere ai Citizens. Acerbi ha annullato totalmente il temuto attaccante norvegese Haaland. Alla fine la differenza l’hanno fatta gli episodi perchè complessivamente i nerazzurri non hanno meritato la sconfitta. Inzaghi in qualche modo ha messo in difficoltà il piano gara di Guardiola, mandando in tilt la corazzata britannica. Pressing alto e asfissiante, difesa ferrea, idee a centrocampo e tanto cuore. Tutto questo però non è bastato perchè è mancato il gol; i tifosi nerazzurri presenti allo stadio Ataturk, hanno giustamente applaudito la squadra a fine partita premiando la prestazione. .

Un’altra grande amarezza per il calcio italiano. Peccato, peccato, peccato. Peccato tre volte: peccato per la Roma in Europa League beffata da arbitro Taylor e calci di rigore, peccato per la Fiorentina in Conference beffata al 90′, peccato per l’Inter incapace di segnare da due passi. Dopo tanti anni siamo riusciti a portare tre squadre in finale, ma ne usciamo con le ossa rotte. Tre finalissime perse su tre. Proviamo a vederla con ottimismo per il futuro: l’importante è aver raggiunto queste finali, è già un segnale forte. E’ stato importante invertire una brutta tendenza che andava avanti da anni con squadre italiane incapaci di andare oltre i quarti di finale o al massimo le semifinali. Tutta esperienza, e tanta carica a riprovarci tra un anno.