Fiorentina a un passo dalla storia: a Praga la finale di Conference League contro il West Ham

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Today is the day. La Fiorentina è pronta a giocarsi  la possibilità di vincere la Conference League e riscrivere la storia. Questa sera, alle 21, la squadra di Italiano affronterà in finale a Praga il West Ham con l’obiettivo di portare a casa il trofeo europeo, obiettivo che manca ai viola da 62 anni. L’ultima volta, datata 1961, era stata una Coppa delle Coppe, competizione scomparsa e, di fatto, sostituita proprio dalla nuova Conference.

Vincenzo Italiano è alla seconda finale di stagione. L’altra, in Coppa Italia, è stata persa contro l’Inter. Un errore che il tecnico viola non ha intenzione di ripetere. “Dovremo stare attenti. I dettagli faranno la differenza – ha detto nella conferenza della vigilia -. Qualsiasi errore o giocata potrà decidere il match. Dobbiamo stare con le antenne dritte. Due finali non sono poca roba: speriamo di concludere bene domani”. Il West Ham è un avversario complicato ma battibile. “Gli Hammers hanno qualità e talento – ha spiegato Italiano -. E’ una squadra forte fisicamente composta da giocatori di livello che sanno giocare anche con la giusta malizia nei diversi momenti del match”.

Battere gli uomini di Moyes per Italiano significherebbe non solo qualificazione alla prossima Europa League, ma anche il giusto premio di un lavoro portato avanti con serietà e dedizione. Per la sfida agli inglesi, il peso dell’attacco dovrebbe affidato a Jovic, favorito su Cabral. Per il resto dovrebbe essere più o meno la solita Fiorentina, con Ranieri scelto per affiancare Milenkovic in difesa, Amrabat e Mandragora in mezzo al campo. Alle spalle della punta Bonaventura, Nico Gonzalez e Kouame.

Alla vigilia della finale anche capitan Biraghi ha suonato la carica: “Siamo stati gruppo dall’inizio alla fine, nella finale di Coppa Italia abbiamo capito che gli errori fatti ci sono costati caro. Non c’è punto di ritorno”.

L’appuntamento con la storia è fissato per le 21. Occasione, per dirla con le parole di Milenkovic, “per mettere la ciliegina sulla torta”.