La Vuelta, Ganna vince la crono di Valladolid: bis azzurro dopo il successo di Pellizzari


La vittoria di Giulio Pellizzari è stata una sorta di assist per Filippo Ganna che ieri non ha sbagliato un colpo, centrando così alla Vuelta una doppietta azzurra che solleva le sorti della squadra, anche in vista dei prossimi mondiali in Ruanda. Il campione olimpico di Tokyo ha dimostrato tutta la sua potenza nella crono di Valladolid, soli 12 chilometri o poco più dopo la decisione degli organizzatori di tagliarne 15 sui 27 previsti per eludere le manifestazioni dei pro-Pal che erano in corso in quelle ore, tra proteste e polizia che è intervenuta con il fermo di due persone accusate di aver invaso il tracciato della gara.
La forte presenza filo-palestinese, con centinaia di manifestanti che sventolavano bandiere lungo il percorso e fischiavano i corridori della Israel-Premier Tech, non ha disturbato più di tanto i corridori. A cominciare da Ganna, che ha saputo cogliere forse l’unica occasione di successo in questa edizione della corsa, che terminerà domenica. Il campione della Ineos Grenadiers ha coperto il percorso in 13 minuti netti, un tempo che nessuno è riuscito a migliorare, anche se l’australiano Jay Vine ha fatto tremare il piemontese, concludendo con un solo secondo di ritardo.
Due anni fa, proprio a Valladolid, e sempre in una crono, Ganna portò a casa la sua prima vittoria nella Vuelta. “Il cambio di percorso è stato un po’ strano, ma ho dato il massimo – sono state le parole dell’azzurro post gara -. Sono molto felice, anche per la squadra. Dopo la caduta al Tour, le difficoltà e i dolori, non è stato facile ma ho dimostrato ancora una volta di sapermi sempre rialzare“. Un bel risultato per l’Italia che ai Mondiali di Mtb, in Svizzera, ha conquistato l’argento nel team relay.
La terza piazza nella crono è andata a Joao Almeida, staccato di otto secondi e che ne ha rosicchiati dieci al leader della classifica, Jonas Vingegaard. “Sono abbastanza soddisfatto, sono ancora in testa e mancano due tappe”, ha detto il danese, autore del nono tempo e che ora ha 40 secondi di vantaggio sul portoghese. Quest’ultimo avrà ancora modo di insidiare il suo primato prima dell’arrivo ma probabilmente avrebbe recuperato di più se la tappa fosse stata dei 27 chilometri previsti.
Oggi è prevista invece la 19esima frazione, con un percorso pianeggiante di 162 km tra Rueda a Guijuelo. Poi domani, sabato, sarà la volta dell’ultima tappa di montagna, potenzialmente decisiva. Da non sottovalutare il fatto che anche nei prossimi giorni la Vuelta dovrà fare i conti con le proteste. Domenica, a Madrid, 1.100 agenti di polizia e 400 unità della Guardia Civil saranno schierati per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, oltre al regolare svolgimento della gara.
Il governo spagnolo ha comunque espresso ancora vicinanza ai manifestanti e alle loro richieste: “Dovremmo chiederci se squadre israeliane dovrebbero partecipare alla Vuelta. La mia risposta è no”, ha detto la ministra spagnola per l’Educazione, Pilar Alegria, sollecitando dalle istituzioni sportive una presa di posizione decisa nei confronti di Israele, come è stato fatto con la Russia.