Accesso bloccato in stazione a chi si muove in carrozzina. La denuncia del runner Rossi

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Federico Rossi

Altra disavventura per Federico Rossi, ragazzo scledense ormai divenuto noto testimonial dello sport in carrozzina con la passione del running e atleta a tutto tondo. Se lui continua ormai da 13 anni a faticare per superare i propri limiti anche attraverso lo sport, ancora una volta degli ostacoli insormontabili si mettono di traverso rendendo arduo il libero movimento di chi come il 27enne deve convivere con la disabilità motoria.

Lunedì, di ritorno verso casa a Schio dal posto di lavoro, viaggio breve che da pendolare compie a bordo del treno, si è trovato sbarrata la rampa di accesso alla stazione ferroviaria di Thiene, con tanto di transenne serrate e chiuse con del fil di ferro. “Accesso solo a chi ha le gambe per far le scale – così ha esclamato in un video il giovane atleta assai arrabbiato – ho provato a spingere con tutte le mie forze ma niente. Ho perso il treno, è assurdo”.

Di fatto, alle 21 di sera, è stato costretto a farsi venire a prendere dai familiari per rientrare a casa. Nessuna persona con disabilità avrebbe potuto superare questo tipo ostacolo da solo. Vista l’ora e la stazione poco frequentata in quei frangenti, Federico non ha potuto che osservare il convoglio fermarsi e ripartire. Rassegnandosi a dover chiedere un passaggio ma non ad accettare la superficialità di chi ha impedito, senza preavviso, la normalità di poter usufruire di un servizio di pubblico trasporto.

Solo due mesi sempre il 27enne si era imbattuto in un altro episodio, in quell’occasione per l’assenza di un autobus che doveva sostituire proprio la “corsa” del treno. In quella serata dei primi di dicembre fu costretto a rientrare in taxi, dopo un’ora di attesa, con chiara maggiorazione di spesa per il trasporto. Anche allora denunciò via social il fastidioso contrattempo, ricevendo tanta solidarietà da più parti ma poche risposte.

Da qui lo sfogo via social, riportato dal suo profilo, al fine di denunciare il disservizio, un “reclamo” con modalità digitali che la stampa locale ha ripreso e amplificato. “Non smetterò mai di pensare che più il rumore si fa forte, maggiore sarà il disturbo con la speranza di ricevere risposta e soluzione – ha poi commentato il runner altovicentino -. Io ancora ci spero, e mai smetterò, per un domani migliore per tutti”.