Poco meno di un etto di hashish in auto e in casa: obbligo di firma in caserma per un 23enne

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Una vettura dei CC nella piazza di Arsiero

Nuovo arresto per detenzione ai fini di spaccio di droga nella vallata dell’Astico, dopo che i carabinieri di Arsiero, nei giorni scorsi, sono andati a fondo con perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di un 23enne residente in zona. Si tratta M.B. – rese note le sole iniziali del giovane vicentino – trovato in possesso di 91 grammi di hashish, circa metà dei quali detenuti nella sua abitazione, dopo il ritrovamento dell’altro “pacchetto” in auto.

La vicenda ha origine nella tarda serata di martedì 6 dicembre quando il ragazzo, mentre si trovava in compagnia di un’amica all’interno di una Toyota Yaris, per un normale controllo, ha insospettito i due carabinieri della stazione locale.

L’atteggiamento eccessivamente nervoso del giovane al volante, unito poi all’inconfondibile odore tipici dell’hashish hanno indotto i militari di pattuglia a chiederne conto, ricevendo “in cambio” un pacchettino estratto dal vano autoradio e portaoggetti. La sostanza illecita, del peso di circa 45 grammi, lasciava intendere che non si trattasse di consumo personale, intuizione confermata all’atto delle perquisizione domiciliare immediatamente successiva al controllo stradale.

Lo stesso 23enne, una volta accompagnato a casa con la richiesta di consegnare eventuale altra droga nascosta, anche in questo caso ha offerto la propria collaborazione, in modo da accelerare le operazioni e non aggravare la sua posizione. La presenza di un bilancino di precisione, oltre a sacchetti identici a quelli utilizzati in precedenza per il confezionamento, ha contribuito a “chiudere” il cerchio, confermando l’ipotesi che si trattasse di un piccolo pusher di droghe leggere attivo nella Val d’Astico.

Dopo una prima fase in cui lo stesso è stato posto agli arresti domiciliari dopo l’arresto in flagranza, su indicazione della Procura di Vicenza, e quindi per 24 ore, il giorno dopo si è celebrata l’udienza di convalida, con il giudice monocratico a disporre l’obbligo di firma di fronte agli organi di polizia giudiziaria, per un periodo di tempo non reso noto. In caso di recidive per reati analoghi, la misura attenuata potrebbe tramutarsi in detenzione.