“Caso” Faresin, la risposta dell’Ulss 7: “Colpa del Covid, ci scusiamo”

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L'ingresso dell'ospedale di Santorso

Sulla drammatica esperienza vissuta da Matteo Faresin – 33enne malato di Sla residente a Breganze e che riesce a comunicare solo attraverso gli occhi – all’ospedale di Santorso, interviene l’Ulss 7 Pedemontana con una nota dell’ufficio stampa, che riportiamo integralmente.

“L’Azienda si scusa con il paziente per l’esperienza non positiva che ha vissuto. Sicuramente l’ondata Covid che ha contraddistinto il periodo al quale risale l’episodio ha reso più difficile rispettare quelle attenzioni che mai dovrebbero mancare nei confronti dei pazienti, men che meno verso i più fragili”.

“Al di là delle problematiche riscontrate – spiega la nota – è altresì corretto sottolineare che dopo il trasferimento del paziente in Medicina dalla Rianimazione, il personale del reparto ha fatto il possibile per garantire al signor Faresin la migliore sistemazione possibile, mettendolo in una stanza di degenza posta davanti alla guardiola degli infermieri e questo proprio per favore un controllo più frequente e tempestivo delle sue esigenze.
Per quanto riguarda le piaghe da decubito – prosegue la nota – è stato messo in atto l’apposito protocollo per la loro prevenzione, così come in tutti i casi di pazienti a rischio. In ogni caso a seguito della segnalazione la Direzione Medica Ospedaliera ha attuato una verifica, anche al fine di migliorare il percorso di presa in carico e gestione dei pazienti”.

Matteo Faresin e il figlio vestiti da Spiderman: “Ho spiegato a mio figlio che andavo in ospedale vestito così per far sorridere i sanitari dell’ospedale di Santorso, particolarmente stressati”