Pedemontana, inaugurato il primo tratto. Salvini: “E’ l’Italia del coraggio”

Il primo tratto funzionale della Superstrada Pedemontana Veneta è da questo pomeriggio finalmente aperto. La data di lunedì 3 giugno è quella buona dopo i due rinvii precedenti: tolti i sigilli e i nastri da cantiere sul tragitto di circa 7 chilometri tra il raccordo con l’autostrada A31 Valdastico e il primo svincolo di Breganze, dopo l’inaugurazione di stamattina alla presenza di autorità di governo e Regione Veneto, rappresentanti degli enti territoriali locali, operatori della stampa, responsabili della Sis con un gruppo di lavoratori e associazioni di categoria.

Il tratto inaugurato stamane (e percorribile da questo pomeriggio) è il primo ad essere ultimato ed è lungo 7 chilometri. Va dall’interconnessione con l’autostrada A31 a Villaverla, dove c’è il casello autostradale, attraversa i territori di Thiene e Sarcedo e termina a Breganze, poco dopo il ponte sull’Astico. In sostanza, chi imboccherà la Valdastico potrà arrivare direttamente a Breganze, per il momento, ma è già stato annunciato, prima della fine dell’anno, l’apertura di un secondo tratto collegato al primo. Termine finale per l’ultimazione dell’opera il 2020, ad esclusione delle gallerie fra Castelgomberto e Malo, dove pesano il ritardo per il sequestro dell’area da parte della magistratura dopo un infortunio mortale e problemi di costruzione. I costi del pedeaggio, per questo primo tratto funzionale, saranno di 1,10 euro per i veicoli di classe A, 1,20 euro per i veicoli di classe B e di 1,50 2,40 e 2,80 euro per le tre classi di mezzi pesanti.

Sul posto il vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini, accompagnato da vari colleghi di partito della Lega come il governatore del Veneto Luca Zaia, i ministri della Repubblica Erika Stefani e Lorenzo Fontana i deputati vicentini Erik Pretto e Silvia Covolo, assessori e consiglieri regionali, il neoeletto europarlamentare veronese Paolo Borchia e decine di esponenti delle istituzioni. Presente anche un drappello di contestatori del mondo dell’antagonismo, che prima dell’arrivo del ministro dell’interno in un campo attiguo hanno srotolato uno striscione con la scritta “25 anni di cemento e veleno” e hanno tentato di raggiungere la zona dell’inaugurazione: i manifestanti  delle  Climate Defense Units (come si sono definiti) hanno lanciati alcuni razzi e mortaretti, mentre le forze dell’ordine per tenerli a distanza hanno lanciato alcuni lacrimogeni.

GRANDI OPERE Il video della contestazione di oggi fatta dalle Climate Defense Units all’inaugurazione del casello della Superstrada Pedemontana Veneta, alla presenza di Salvini e Zaia. La polizia ha usato lacrimogeni per tentare di disperdere i manifestanti, che si sono difesi con lanci di razzi.

Pubblicato da Globalproject.info su Lunedì 3 giugno 2019

Al suo arrivo sul luogo dell’inaugurazione, presso il nuovo casello autostradale, il vicepremier e il presidente della Regione Zaia si sono ritirati a parlare in privato presso il Centro Servizi per una buona mezz’ora. Poi, all’ombra di un tendone che ha riparato da una canicola estiva, la parola è passata all’anziano presidente della concessionaria Sis, Domenico Dogliani: “Questa strada farà viaggiare tutti più velocemente ed inquinando meno. Ringrazio il presidente Zaia per l’impegno che la regione ci ha messo, Sis gli garantisce il massimo della professionalità. Quest’opera  rappresenta un ottimo connubio veneto-piemontese”.

Il governatore veneto Luca Zaia a sua volta, ha puntualizzato alcuni aspetti “ho una cava di inerti nella scarpe da togliermi”, ha detto riferendosi in particolare alle polemiche sui rifiuti emersi durante i lavori a Montecchio Maggiore e a Trissino. “Metteremo in sicurezza strade che ora fanno morti. Treviso-Bassano sarà una robetta da 20 minuti, quando ora è necessaria un’ora di tempo. Da Treviso a Montecchio, a opera ultimata, si impiegheranno 40-45 minuti. Non siamo ammalati di feticismo infrastrutturale, non facciamo opere per dispetto a qualcuno, le facciamo per migliorare la vita delle persone e delle aziende”.

“Questa – ha affermato il ministro dell’interno Matteo Salvini – è la migliore risposta ai mercati internazionali, alle borse, ai signori dello spread, agli investitori: questa è l’italia su cui investire. l’Italia del sì, del fare, del coraggio. Quando noi abbiamo dubbi, gli altri paesi invece accelerano e l’Italia non merita una crescita dello zero virgola. Serve coraggio”. Salvini ha quindi passato in rassegna i cavalli di battaglia della Lega in questa fase politica, dallo sblocca cantieri alla proposta di eliminare il reato di abuso d’ufficio, fino al decreto sicurezza bis e alla flax tax: “La riduzione abbondante del carico fiscale per le imprese e le famiglie non è un capriccio della Lega: o si fa e si vive, o non si fa e si muore”.

A margine dell’incontro, protesta anche da parte dei risparmiatori azzerati dal crack delle banche popolari venete: hanno manifestato con cartelli all’ingresso della Spv a Breganze e i rappresentati di alcune associazioni hanno chiesto a Salvini l’approvazione prima possibile dei decreti attuativi per il loro ristoro, atteso da febbraio quando fu annunciato come imminente dai due vicepremier giunti a Vicenza per l’assemblea di “Noiche credevamo nella Banca Popolare di Vicenza”.