L’ultimo scatto di Piero Stella, fotoreporter del Vicentino e maestro dell’arte fotografica

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L’immagine che ritrae sorridente il fotografo breganzese Piero Stella vale come un ricordo prezioso per gli affetti più cari, ma è innegabile il sorgere di un velo di tristezza per chi la osserva nelle bacheche riservate agli affissi pubblici, sull’epigrafe che annuncia l’addio di una delle memorie storiche della cittadina di Breganze.

Un artista della macchinetta fotografica d’altri tempi, di quando si parlava di bottega e non ancora di studio, un artigiano che ha saputo fare di una passione un vero mestiere, un maestro riconosciuto che ha insegnato a chi ha collaborato con lui nel suo Studio Stella di Breganze la tecnica, la creatività, l’attitudine a cogliere l’attimo fuggente. Il riferimento va ad Elisa, la figlia che ha raccolto l’eredità professionale, e a Donovan Ciscato, il genero, che con lei sta proseguendo nella tradizione ora divenuta “di famiglia”.

Piero Stella si è spento a 82 anni di età l’altro ieri all’ospedale di Santorso, al termine di una degenza dovuta all’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Fino all’ultimo, confortato dall’amore genuino di chi lo ha accompagnato nella sua esistenza. A partire dalla moglie Gianna, Elisa e Donovan Ciscato, e i due nipotini, costretti a loro volta a dire addio al loro nonno adorato. In tanti a Breganze ma non solo, stanno testimoniando con messaggi pubblici e privati la vicinanza alla famiglia, ricordando il lavoro del decano tra i fotografi del Vicentino, fotoreporter per decenni del Giornale di Vicenza: presente in ogni fatto di cronaca dell’Altovicentino, in prima linea, ma anche in eventi di sport, culturali e di costume che sempre saputo imprimere nella memoria collettiva attraverso la sua opera.

Attività, quella nel settore giornalistico, che affiancava a quella di fotografo “di famiglia”, se così si può dire, sempre pronto ad immortalare sorrisi e gioie dei momenti indimenticabili di ciascuno: battesimi, matrimoni e tanto altro. Da una decina d’anni ormai Piero Stella, era andato in pensione, lasciando lo studio che porta il suo cognome in buonissime mani. Oggi più che mai, nel giorno dell’ultimo solenne saluto, come preziosa eredità da portare avanti con un motivo, oppure una dedica, ulteriore. Oggi alle 15 il feretro del compianto artigiano dell’immagine fotografica giungerà nel Duomo di Breganze dall’ospedale Alto Vicentino.

Il riposo per Piero – era Pierfrancesco in realtà il suo nome di battesimo – era arrivato dopo oltre 45 anni di (migliaia) fotografie, senza mai però “appendere la macchinetta” del tutto al chiodo, ricordando e raccontando degli albori lontano dal Veneto, a Torino, in una scuola per aspiranti fotografi da poco più che ventenne. “Immagini” in bianco e nero, oggi, molto lontane dall’era digitale odierna e moderna, visto che lo stesso Stella era sempre rimasto fedele – anche testardamente talvolta – legato alle pellicole, agli strumenti analogici, alle fotografie stampate. Insomma, a quel romanticismo dello scatto fotografico che costituisce l’essenza stessa di questo affascinante quanto impegnativo mestiere. Oggi come allora.