Oggi l’ultimo saluto a don Ugo: tante le tappe nel Vicentino nel suo servizio di sacerdote

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Ha lasciato un bel ricordo di sè in più comunità del Vicentino don Ugo Tonazzo, per quanto sbiaditi forse dal trascorrere dei decenni. In particolare sull’Altopiano, a Calvene e Lusiana e infine a Carrè. Luoghi dove il sacerdote padovano ha vissuto e dove in molti lo hanno ricordato nei giorni scorsi, dopo la diffusione della notizia della sua morte avvenuta sabato, improvvisamente, a 88 anni di età.

Ma anche a Zanè Thiene dove si mise a disposizione quando fu chiamato negli anni della pensione lo ricordano con affetto, onorandone la memoria e pregando per la sua ascesa al cielo. In particolare stamattina, momento in cui saranno celebrate le esequie a Bigolino, in Valdobbiadene, dove per circa 20 anni è stato parroco.

Padovano di nascita, il suo paese d’origine era Villanova di Camposampiero, ed è qui che le sue spoglie mortali riposeranno dopo la sepoltura. Dal Trevigiano, dove si celebreranno le esequie alle 9.30, l’ultimo viaggio terreno lo riporterà dove nacque il 15 dicembre del 1931. L’allora bambino e poi adolescente Ugo vide la guerra con i propri occhi, prima di intraprendere il cammino spirituale che lo ha portato ad essere ordinato sacerdote nel 1956, superando anche dei problemi di salute di natura respiratoria. Motivo per cui a lungo fu inviato come cappellano all’istituto elioterapico di Mezzaselva, coniugando così le cure al servizio a favore degli ospiti dell’ospedale, vivendo in Altopiano.

Profondo amante dello studio e in generale della conoscenza, in quegli anni approfondì gli studi di filosofia e diritto, conseguendo anche la laurea in Giurisprudenza a Padova. Dal 1975 al 1981 si trasferì in pianura, a Carrè, dove svolse l’incarico di cooperatore parrocchiale e anche di catechista, per poi vivere la prima e lunga esperienza come guida di fede di una comunità, quella di Bigolino di Valdobbiadene, che divenne la sua seconda casa e dove ha lasciato il segno con la sua opera di famiglia in famiglia.

Dopo il ritiro dall’impegno di parroco, alla soglia dei 70 anni, don Ugo scelse di tornare per un breve periodo tra i monti dell’Altopiano di Asiago, stabilendosi a Roana, per poi percorrere altre tappe del suo cammino a Mosson di Cogollo, a Zanè nella parrocchia dell’Immacolata in attesa della nomina del nuovo parroco e infine fu nominato penitenziere al Duomo di Thiene, così come in seguito a Calvene, Mortisa e Covalo per circa 10 anni. A quest’ultima piccola località era molto affezionato, trascorrendo i mesi estivi in canonica a Valle di Sopra e facendo conoscenza con gli emigranti di ritorno in terra natìa.

Gli ultimi mesi della sua vita li ha trascorsi a Bigolino, ospite di una famiglia locale che si è presa cura di lui, di un uomo e sacerdote che ha lasciato una testimonianza concreta fatta di piccoli gesti di umanità e di grandi insegnamenti. Sabato scorso, nel silenzio, un malore improvviso ha interrotto il suo percorso terreno. “Grazie per ogni sua parola non detta a caso, per la sua fermezza e la solidità della sua fede, per la sua saggezza e per la testimonianza di misericordia nel nome di Gesù”. Così si erano espressi i giovani trevigiani locali, ormai adulti, nel riservargli un ringraziamento per la sua opera di parroco tragli anni ’80 e ’90.