L’Olocausto visto dagli occhi di un bimbo, oggi nonno e sopravvissuto. Un film lo racconta

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Frammenti taglienti di Olocausto raccontati attraverso il cinema e con la testimonianza di un nonno che ha visto con i propri occhi di bambino gli orrori dei campi di concentramento di Dachau, Auschwitz e Mauthausen. Si è svolto lunedì, nell’ambito dei numerosi eventi dedicati alla 75ª Giornata della Memoria, un incontro tanto significativo quanto educativo con gli studenti della scuola media “Rezzara” di Carrè e Chiuppano e con Daniele Fioravanti, che ha portato l’esperienza di un sopravvissuto, Daniel Chanoch, 86 anni, uno degli ultimi testimoni viventi della Seconda Guerra Mondiale, assente per motivi di salute ma che ha promesso di riservare un saluto di persona in questi giorni ai ragazzi dei due paesi.

Durante la mattinata è stato proiettato il film “Pizza in Auschwitz“, una pellicola che documenta il terribile viaggio di un bambino lituano di allora che non poteva capire la deriva del mondo intorno, trascorrendo l’infanzia tra rastrellamenti, viaggi della morte e le deportazioni nei lager. Al termine della proiezione, la narrazione dei fatti è stata affidata a Daniele Fioravanti, amico e traduttore di Daniel, che ha saputo raccontare agli studenti, attraverso una serie di fotografie personali affidategli dal signor Chanoch, il passato che sta alle spalle di un “sopravvissuto”. Nei giorni scorsi l’86enne era stato ricevuto in Municipio a Schio, dove ha offerto la propria testimonianza al Teatro Civico, sabato sera.

“È stato emozionante vedere i ragazzi concentrati a capire, a immaginare, a rivivere attraverso le parole di un nonno quei tragici episodi di Storia – racconta l’assessore alla Cultura, Giovanna Rizzato -. Vorremmo far capire ai ragazzi che tocca loro essere Memoria, che tocca loro dar voce a queste vittime crudelmente uccise quando i loro nonni erano piccoli”. Un sentire comune, nel senso letterale del termine, ma anche come denominatore tra più collettività del territorio. “Ci siamo e non dimentichiamo, così vorremmo gridare a gran voce e così stiamo agendo come Comuni, condannando l’antisemitismo e qualsiasi forma di violenza contro coloro che erroneamente definiamo diversi”.

Numerose le domande e le curiosità dei ragazzi, cui Fioravanti ha saputo rispondere con grande sensibilità. Al termine dell’incontro, spazio ai ragazzi delle Classi Terze, coordinate dal prof. Massimo Crivelletto, che li ha diretti sulle note di “Gam Gam” e dell’ “Inno alla gioia”. I pensieri e le parole degli studenti, racchiusi in tante buste, sono rimasti loro per essere consegnati personalmente mercoledì mattina, quando Daniel passerà a scuola per salutarli, prima del ritorno in Israele. Solo una rosa bianca con un segnalibro speciale è stato consegnato all’amico Fioravanti con l’invito di consegnarla in giornata a Daniel.

“Come amministrazione sentiamo forte l’esigenza di attualizzare il significato della Giornata della Memoria – spiega il sindaco Valentina Maculan – per riuscire a spiegare ai ragazzi quali pericoli si nascondono dietro il linguaggio dell’odio, soprattutto dopo i recenti fatti di cronaca. In Germania negli anni dell’affermazione nazista c’era la caccia al diverso che andava stanato. Oggi è nel mondo virtuale che si scatenano insulti, frasi razziste, violenza verbale contro le donne, gli omosessuali, i migranti, i diversamente abili. A tutto questo bisogna reagire, assumendo ciascuno il proprio impegno sul posto di lavoro, a scuola, tra gli amici, persino per strada. È difficile – conclude il primo cittadino si Carrè – delineare i limiti entro cui si possa spingere oggi questo odio. Anche perché sembra che contestualmente si alzi pure il livello di tolleranza. E questo è un aspetto inquietante e desolante”.